Iliad ha deciso di adire le vie legali e ha avviato una vertenza nei confronti di Vodafone Italia chiedendo 500 milioni di euro di danni.
Il quarto operatore mobile ha infatti accusato Vodafone di aver assunto condotte illecite nel periodo luglio-settembre 2018 ostacolando la migrazione di quei clienti che avevano chiesto la portabilità del numero verso la rete Iliad.
L’operatore transalpino, guidato in Italia da Benedetto Levi, sostiene che Vodafone non avrebbe evaso le richieste di portabilità entro i 3 giorni previsti per legge e lamenta che gli utenti in molti casi hanno imputato proprio a Iliad le difficoltà riscontrate.
Rivolgendosi al tribunale civile, Iliad sostiene di aver subìto sia danni patrimoniali che in termini di immagine parlando anche di una scarsa trasparenza nei cosiddetti processi di winback ossia nell’utilizzo delle pratiche commerciali per recuperare un cliente perso.
Se i meccanismi di winback utilizzati dai vari operatori di telecomunicazioni sono al momento al vaglio dell’Antitrust (AGCM), nel caso di specie Vodafone rigetta in toto le accuse mosse nei suoi confronti. Con un commento rilasciato a Il Sole 24 Ore Radiocor, Vodafone bolla l’iniziativa promossa da Iliad come “totalmente strumentale nel merito e priva di ogni fondamento“. Dall’azienda guidata da Aldo Bisio si aggiunge, inoltre: “siamo sereni sulla correttezza del nostro operato che difenderemo nelle sedi opportune“.
In attesa che il tribunale civile di Milano prenda in esame la vicenda, vale la pena evidenziare come il periodo contestato da Iliad sia quello di poco successivo all’avvio delle attività della società nel nostro Paese. Esattamente un anno fa Universo Free fece riferimento alle rassicurazioni che Vodafone avrebbe inviato a Iliad circa l’imminente accrescimento delle capacità di evasione giornaliere delle richieste di portabilità avanzate dalla clientela in uscita.