A fine luglio 2021, il Comitato interministeriale per la transizione digitale aveva approvato il Piano Italia a 1 Giga, un progetto che mira a portare connettività capace di assicurare almeno 1 Gbps di banda in tutte le aree del nostro Paese ove non è presente, né lo sarà entro i prossimi cinque anni, alcuna rete idonea a fornire velocità di almeno 300 Mbps in download.
Si parla di investimenti pubblici che, attingendo ai fondi PNRR, prevedono l’adeguamento delle reti disponibili nelle aree grigie e nere. Come abbiamo visto nell’articolo in cui presentavamo il Piano Italia a 1 Giga, gli operatori vincitori del bando di copertura sono Open Fiber e FiberCop.
Verificando nelle statistiche del sito “Connetti Italia“ al 31 marzo 2024, la percentuale dei civici connessi risulta ancora inferiore (17%) rispetto all’obiettivo del 25% prefisso, nell’ambito del Piano Italia a 1 Giga, al 31 dicembre 2023.
L’idea dei “civici adiacenti” per salvare il Piano Italia a 1 Giga
Con la conversione in legge del decreto PNRR, è stato appena approvato l’emendamento che consente a Open Fiber e FiberCop di raggiungere con la connessione in fibra ottica numeri civici prossimi a quelli che risultano, all’atto pratico, difficili da coprire. È quanto emerge dalla lettura del testo di legge, che potete eventualmente consultare a questo indirizzo (pagina 21).
Al fine di ridurre il divario digitale del Paese attraverso la creazione di reti ultraveloci e di garantire la tempestiva ed efficace attuazione degli investimenti previsti dal Piano “Italia a 1 Giga” (…), tenuto conto dell’esito delle verifiche propedeutiche all’esecuzione dei lavori e allo scopo di realizzare la copertura di aree omogenee in ciascun lotto, i beneficiari dei contributi pubblici adempiono gli obblighi previsti dalle convenzioni in vigore con la società Infratel Italia S.p.A. collegando anche i numeri civici posti in prossimità e aventi le medesime caratteristiche di quelli da collegare sulla base delle medesime convenzioni, individuati all’esito delle suddette verifiche, fermi restando il termine finale dell’esecuzione dell’opera, il numero complessivo di numeri civici da collegare, ivi compreso il numero di quelli situati nelle aree remote (…) e l’onere complessivo dell’investimento assunto dai beneficiari all’esito della procedura di gara. I numeri civici collegati ai sensi del primo periodo sono computati ai fini del raggiungimento del numero complessivo dei collegamenti da effettuare in base alle convenzioni in vigore con la società Infratel Italia S.p.A.
Tradotto, i vincitori dei bandi per il Piano Italia a 1 Giga hanno lamentato evidenti difformità tra quanto previsto inizialmente e quanto rilevato “sul campo”. In altre parole, alcuni numeri civici risultano inesistenti o di fatto irraggiungibili con il cavo fibra. Per questo motivo, si ritiene opportuno accettare queste doglianze e consentire la copertura di “numeri civici posti in prossimità“.
I risultati di copertura sino ad oggi maturati da Open Fiber e FiberCop concorrono al computo del numero complessivo dei collegamenti da effettuare in base alle pattuizioni iniziali. Purtuttavia, d’ora in avanti si apre un “secondo periodo”: entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, Infratel provvede a definire – di concerto con Open Fiber e FiberCop – le “modalità di individuazione, per ciascun lotto, dei numeri civici posti in prossimità e aventi le medesime caratteristiche di quelli da collegare“.
Leggendo il testo della normativa, sembra quindi che nei casi in cui sia economicamente insostenibile – per le aziende vincitrici dei bandi per i vari lotti – raggiungere ad esempio numeri civici sparsi oppure ciò non dovesse risultare fattibile (ad esempio per via di civici erronei), le concessionarie (cioè Open Fiber e FiberCop) potranno fermarsi prima, portando la connettività a civici che si trovano “in prossimità” di quelli originariamente presenti in elenco.
Chi si accollerà i costi per coprire i civici sparsi?
Se da un lato è vero che portare connettività FTTH (Fiber-to-the-Home) con un cavo in fibra ottica verso potenziali utenze difficili da raggiungere è un’impresa non da poco. Anche nelle aree grigie, infatti, ove un unico operatore è oggi in grado di portare connettività al cliente, ci sono situazioni in cui le unità immobiliari da raggiungere sono, per vari motivi, oggettivamente molto complesse da cablare.
Offrire l’opportunità di limitare la copertura FTTH ai civici adiacenti potrebbe essere uno strumento utile a redistribuire un po’ i costi, in maniera tale che l’ultima tratta per il raggiungimento del “cliente sparso” non sia realizzata dal concessionario in questa fase ma, eventualmente, da un altro soggetto in data successiva.
Il timore, tuttavia, è che con questo modus operandi, si possa venire ad esacerbare ancora di più il problema del digital divide, proprio quel fenomeno che il Piano Italia a 1 Giga intendeva superare. È un po’ la tesi dell’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) che ha annunciato battaglia in sede europea.
Risulta di difficoltosa comprensione anche la frase “fermi restando (…) il numero complessivo di numeri civici da collegare“. Limitando il volume di civici da coprire a quelli posti “in prossimità” non si riduce automaticamente anche il volume totale di civici da raggiungere? Ne sapremo di più prossimamente.
L’immagine in apertura è di Open Fiber.