Niente abolizione delle tariffe di roaming in Europa, almeno fino al 2018. L’idea di trasformare il Vecchio Continente in una “macro-nazione” nell’ambito della quale gli utenti degli operatori di telefonia mobile possano chiamare e ricevere chiamate alle stesse condizioni e tariffe del Paese di appartenente, si è scontrata contro il muro elevato dalle società interessate dagli interventi normativi.
Dal mese di giugno 2016 verrebbe offerto solamente un risicato “contentino” a favore di chi si muove con il proprio cellulare o smartphone in Europa: 5 minuti di chiamate effettuate, 5 minuti di chiamate ricevute, 5 MB di dati e 5 SMS giornalieri alle stesse tariffe praticate dal proprio gestore telefonico nel Paese di provenienza.
In altre parole, da metà del prossimo anno, i primi cinque minuti al giorno di chiamate ricevute all’estero utilizzando una SIM italiana non costeranno nulla. Allo stesso modo, i primi cinque minuti di chiamate verso numeri italiani o stranieri saranno tariffate applicando i costi di listino nazionali previsti dall’operatore telefonico del nostro Paese.
Superate le soglie giornaliere gratuite, verrebbe applicata una tariffa agevolata (rispetto agli attuali costi del roaming) che deve però essere ancora discussa e stabilita.
L’attuale scelta non potrà non essere oggetto di critiche perché il tema della definitiva abolizione dei costi di roaming molti era divenuto il cavallo di battaglia di molti. Adesso è tutto da rifare, anche perché adesso non v’è certezza della cancellazione del roaming in ambito europeo neppure nel 2018.