A fine gennaio abbiamo parlato di Raspberry Pi Pico, microcontrollore compatto e versatile che costa appena 4 dollari.
Già acquistabile anche in Italia (fare riferimento a questa pagina), Raspberry Pi Pico può essere sfruttato per gli utilizzi più disparati.
Dalla fondazione Raspberry si spiega oggi che Pi Pico può eseguire Fuzix, un noto sistema operativo Unix progettato per il mondo dell’Internet delle Cose (IoT) e messo a punto dall’ingegnere britannico Alan Cox (il primo rilascio è databile 2014).
Grazie alla sua natura aperta, Fuzix è stato portato su molteplici architetture e proprio questa settimana ne è stata rilasciata una versione compatibile con il chip RP2040 che monta Raspberry Pi Pico. La scheda poggia su due core ARM Cortex-M0+, 264 KB di RAM e supporta fino a 16 MB di memoria flash.
Fuzix è un clone “vecchia scuola” di Unix originariamente scritto per il processore Zilog Z80 a 8 bit. Sebbene ne siano disponibili i file binari, Fuzix può essere facilmente compilato a partire dal codice sorgente disponibile su GitHub quindi utilizzato con il microcontroller Raspberry previa installazione tramite chiavetta USB o scheda SD. Il tutto è spiegato in questo articolo.
La documentazione di Raspberry Pi Pico e in particolare il paragrafo 4.5 spiegano come usare l’interfaccia seriale UART per programmare il microcontrollore da una Raspberry Pi previa effettuazione dei necessari collegamenti tramite i pin GPIO.
Se per la programmazione del microcontroller si avesse intenzione di usare il proprio PC desktop o il portatile, Raspberry suggerisce l’utilizzo di SparkFun FTDI Basic Breakout per collegare la seriale UART al computer.
La sezione 9.1.4 della documentazione di Pi Pico prende in esame proprio questo caso per il collegamento del microcontroller con un sistema macOS; il paragrafo 9.2.5 affronta invece la connessione di un sistema Windows. Le funzioni di ciascun pin e i collegamenti rimangono comunque gli stessi.