Sulle testate di tutto il mondo è apparsa la notizia della possibilità di fruire del “downgrade” da Windows 7 a Windows XP sino, addirittura, al 2020. In realtà, Microsoft dovrebbe offrire questa opportunità, al più tardi, sino agli inizi del 2015. Il colosso di Redmond, infatti, offre – per ciascun sistema operativo lanciato sul mercato – cinque anni di supporto “mainstream” ed ulteriori cinque anni di supporto esteso per le versioni “business” di Windows.
C’è una data importante da prendere in considerazione: l’aprile 2014. Sarà allora che Windows XP Service Pack 3 raggiungerà il suo “fine-vita”: da allora in avanti, Microsoft non renderà più disponibile alcun aggiornamento di sicurezza. Le aziende che dovessero esercitare il proprio diritto di “downgrade” si troverebbero nelle mani un sistema operativo non più supportato e quindi potenzialmente molto insicuro.
Ad ogni modo, come avevamo già evidenziato nel nostro precedente articolo, avranno titolo a fruire del “downgrade” da Windows 7 Professional o Windows 7 Ultimate solamente gli utenti che abbiano acquistato un personal computer con tale sistema operativo preinstallato (versione OEM).
La commercializzazione delle licenze OEM viene interrotta da Microsoft due anni dopo il rilascio della successiva versione di Windows. Se Windows 8 arrivasse esattamente tre anni dopo il lancio di Windows 7 (ad ottobre 2012), alla fine del 2014 Microsoft non consentirà più la vendita di sistemi OEM basati su “Seven”. Ecco che l’utente potrà acquistare solamente macchine con Windows 8 preinstallato: sarà permesso il “downgrade” solo verso Windows 7 e Vista. Ecco quindi, che entro la fine del 2014 e gli inizi del 2015 non sarà comunque più possibile tornare a Windows XP.