Il Dipartimento della Giustizia (DOJ) statunitense ha espresso il suo parere negativo circa il patteggiamento proposto da Google agli editori “d’Oltreoceano” a proposito del servizio “Google Books”. Secondo il DOJ, l’accordo andrebbe rivisto sulla base di diverse normative in materia di diritto d’autore e di antitrust. “L’accordo così come proposto nell’attuale forma, andrebbe rigettato; le parti dovrebbero continuare a negoziare”, ha osservato il DOJ.
La società fondata da Larry Page e Sergey Brin ha offerto il versamento di una somma pari a 125 milioni di dollari per creare il registro che fungerà da “arbitro” tra Google e gli editori in modo che i dententori del diritto d’autore vengano adeguatamente compensati per le attività di scansione e di riproduzione online delle pubblicazioni cartacee operate da parte di Google.
Il pollice verso del DOJ viene giustificato soprattutto con l’intento di tutelare gli interessi dei detentori dei diritti d’autore di libri non più stampati nonché degli autori ed editori stranieri.
I detrattori dell’accordo Google-editori USA fanno riferimento ad un possibile “monopolio” che potrebbe profilarsi all’orizzonte sull’emergente mercato dei libri digitali (“e-book”).
Il Tribunale di New York si esprimerà il prossimo 7 Ottobre sulla questione. E’ possibile, tuttavia, che prima di quella data Google si attivi per modificare alcuni punti dell’accordo in modo tale da venire incontro alle eccezioni sollevate dal DOJ.