Il Core i7-8700K Coffee Lake supererà le prestazioni di Ryzen 7 1700 e Core i7-7800X

Il processore top di gamma della generazione Coffee Lake evidenzierà prestazioni migliori anche rispetto alla concorrenza. Almeno stando ai risultati degli ultimi test.

Intel presenterà in autunno, probabilmente ad ottobre, la nuova gamma di processori Coffee Lake per sistemi desktop. Essi faranno capo all’ottava generazione delle CPU della società di Santa Clara; ottava generazione della quale fanno parte anche i processori Kaby Lake R recentemente annunciati: Ecco i primi processori Kaby Lake Refresh Core i5 e i7.


Diversi report circolati in queste settimane hanno fatto riferimento ad incisivi incrementi prestazionali per quanto riguarda i nuovi Coffee Lake, sia nelle attività single core che in quelle multicore.

Il top di gamma Coffee Lake si chiamerà Core i7-8700K, un processore che di base dovrebbe lavorare a 3,7 o 3,8 GHz per spingersi in modalità turbo a 4,3 GHz con un TDP di 95 W. L’i7-8700K dovrebbe disporre di 6 core con supporto Hyper-Treading.

Il Core i7-7700K, come termine di paragone, lavora a frequenze più elevate (4,2 GHz di base; 4,5 GHz in modalità turbo).

Stando ai risultati degli ultimi benchmark (che debbono comunque essere verificati e validati), il nuovo Core i7-8700K si comporterebbe meglio dell’AMD Ryzen 7 1700 e del recente Intel Core i7-7800X.

Nel test Cinebench R11.5, il Core i7-8700K supera di poco i rivali sebbene in multi-thread si posizioni leggermente al di sotto del Core i7-7700K. Eguale cliché si ripete nel caso di altri benchmark come wPrime 2.10 o Cinebench R15 (in quest’ultimo il Coffee Lake di punta si posiziona un poco al di sotto il Ryzen 7 1700).

I risultati di altri test sono apparsi anche sul sito di SiSoftware: sotto la lente sia il Core i7-8700K che il Core i5-8400. In entrambi i casi, i due processori vengono confrontati con “i corrispondenti” dell’attuale generazione: Core i7-7700K e Core i5-7400.
Grazie ai due core addizionali, i due Coffee Lake hanno evidenziato prestazioni superiori del 14-50%, a seconda del test specifico, rispetto ai predecessori.

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