Anthropic ha rilasciato nelle ultime ore una nuova funzionalità per il suo chatbot IA Claude. Stiamo parlando di un aggiornamento di Artifacts, che ora permette agli utenti di pubblicare, condividere e “remixare” i contenuti generati dall’IA. Questo tipo di intervento su quanto generato da Claude include testo, immagini, codice e qualunque altro materiale generato dall’utenza.
Secondo quanto affermato da Anthropic è possibile creare “artefatti” che possono essere gestibili attraverso link condivisibili, così come avviene già con ChatGPT. Rispetto a quanto proposto da OpenAI, l’elemento differenziante è proprio la possibilità di creare dei remix tra i contenuti.
Claude, Artifacts e la possibilità di remixare i contenuti
Una volta avuto accesso a un artefatto già creato da altri utenti, infatti, questo può essere modificato ulteriormente attraverso input testuali forniti a Claude. Per Anthropic, questa novità va a promuovere un ambiente collaborativo tra gli utenti e l’IA, fornendo una funzionalità che al momento non viene proposta dalle piattaforme concorrenti.
Quando un utente agisce remixando un artefatto, viene creata una nuova conversazione con l’IA che riporta il contenuto originale. Qui attraverso la pressione di un apposito pulsante è possibile effettuare ulteriori interazioni con Claude per modificare l’artefatto, personalizzandolo in base ai propri gusti personali.
La funzione Artifacts viene alimentata da Claude 3.5 Sonnet, ovvero il modello di IA più recente offerto da Anthropic. La stessa compagnia sostiene come questo nuovo modello sia in grado di superare, banchmark alla mano, le prestazioni dei più rinomati GPT-4o e Gemini 1.5. Tutto ciò lascia prevedere un futuro radioso per questo modello IA, anche grazie alle suddette funzioni che stanno attirando un numero sempre maggiori di utenti.
Claude è un modello IA che ha debuttato solo di recente sul territorio italiano, rappresentando una più che valida alternativa ai modelli di OpenAI e Google.