Ha rassegnato le sue dimissioni via Twitter il CEO di Sun Microsystems Jonathan Schwartz. Era in carica dal 2006 quando Sun decise di guardare con sempre maggior interesse al mondo opensource. Il commiato di Schwartz appare triste, condito con un brevissimo componimento poetico.
Pochi ritenevano che Schwartz restasse in Sun dopo la definizione dell’accordo di acquisizione da parte di Oracle. E così è stato. L’ormai ex-CEO di Sun non ha fatto alcun tipo di rivelazione circa i suoi progetti futuri. Per il momento, ha dichiarato che si dedicherà alla famiglia.
Da parte sua, Oracle – attraveso le parole di Larry Ellison – aveva dichiarato che continuerà ad investire pesantemente in Sun conservando il supporto per le tecnologie già sviluppate dall’azienda ed impegnandosi ad assumere 2.000 persone tra ingegneri ed addetti alle vendite.
L’abbandono di Schwartz che segue di pochi giorni la lettera di commiato dello storico fondatore Scott McNealy, è ritenuta da molti osservatori la fine di un’era. Secondo fonti d’Oltreoceano, il CEO di Sun se ne andrebbe con una buonuscita di circa 12 milioni di dollari.
Tra Ellison e Schwartz ci sono state alcune frizioni: mentre “la guida” di Oracle confidava nella permanenza di McNealy, Schwartz non era propriamente ben visto. Nella seconda parte del 2008 Schwartz aveva sostenuto l’acquisizione di Sun da parte di IBM. Le trattative subirono uno stallo sino all’annuncio, reso il 20 aprile 2009 da McNealy, dell’accordo raggiunto con Oracle.