IBM ha presentato le principali caratteristiche dei suoi nuovi processori POWER10, CPU che sono state progettate per soddisfare le esigenze di business incentrate sul cloud computing ibrido. Gli IBM POWER10 sono quindi processori che coniugano massima efficienza energetica con prestazioni elevate.
Quello appena condiviso dai portavoce di IBM è un progetto ambizioso, frutto di almeno 5 anni di lavoro e plasmato utilizzando una serie di nuove tecnologie che sono al momento in corso di registrazione come brevetti.
I processori POWER10 sono i primi di IBM a essere realizzati ricorrendo al processo costruttivo a 7 nnm di Samsung tanto da superare abbondantemente le prestazioni del predecessore. IBM e Samsung sono aziende partner da decenni: il nodo a 7 nm, stando alle prime stime, permetterebbe di triplicare il guadagno in termini di efficienza energetica per socket.
Tra le più importanti novità, va citato il supporto per l’interfaccia PCIe 5.0 e per le memorie RAM DDR5.
Trattandosi di un prodotto destinato alle grandi aziende e ai data center, il POWER10 usa la tecnologia Memory Inception, progettata per migliorare gestire carichi di lavoro particolarmente pesanti supportando anche cluster di memoria “multipetabyte”.
POWER10 quadruplica inoltre il numero di motori crittografici AES utilizzati per singolo core e integra nuove funzionalità di sicurezza attivate in hardware. Tra di esse la crittografia trasparente della memoria per supportare meccanismi di sicurezza end-to-end.
Il POWER10 è stato inoltre progettato per offrire agli utenti un controllo dinamico dei log: gli sviluppatori potranno realizzare applicazioni più resistenti agli attacchi a fronte di una minima perdita di performance.
Alcuni hanno presentato il POWER10 di IBM come una sfida diretta a Intel e AMD. In realtà i processori POWER10 non si basato sull’architettura x86.
Sebbene le origini dell’architettura POWER e delle CPU x86 risalgano a diversi decenni fa, i chip hanno una storia diversa.
L’architettura POWER è nata dalla ricerca di IBM che ha portato alla nascita dell’architettura RISC (Reduced instruction set computer). Il lavoro di IBM sulle architetture RISC iniziò negli anni ’70 ma fu solo nel 1990 che IBM rilasciò il primo processore POWER, specifica implementazione del progetto RISC.
Anche i precursori dell’architettura x86 risalgono agli anni ’70 ma soltanto a inizio anni ’90 iniziarono a diventare disponibili i primi computer basati sull’architettura x86.
A differenza dei chip POWER, progettati principalmente per i server, le CPU x86 si rivolgevano al mercato dei PC.
Apple ha usato una variante dell’architettura originale POWER nei suoi sistemi per gran parte degli anni ’90 e dei primi anni 2000 per abbandonare questi processori a metà anni 2000.
Quindi, sebbene le architetture IBM POWER e x86 abbiano entrambe una lunga storia e siano state sviluppate in parallelo, si sono rivolte a mercati diversi e sono nate da differenti iniziative. Negli articoli Differenza tra processori ARM e x86 e Processori Intel e AMD per sistemi server: cosa cambierà da qui al 2022 parliamo anche del paradigma RISC e dell’ingresso dell’architettura ARM nel mondo dei server.