IBM ha appena annunciato di aver messo a punto un chip per personal computer in grado di “muovere” 1012 bit di informazione al secondo cioé un terabit al secondo. Battezzato “Holey Optochip“, il prototipo di chipset ottico presentato dagli ingegneri di IBM sarebbe in grado di trasferire, in un secondo, l’equivalente di 500 filmati ad alta definizione o l’intera biblioteca del Congresso degli Stati Uniti in appena un’ora di lavoro.
Gli esperti di IBM hanno spiegato che il networking ottico è un settore molto promettente perché consente di sveltire il flusso dei dati utilizzando degli impulsi luminosi anziché sfruttare i tradizionali collegamenti elettrici. All’interno dei laboratori di IBM si è impiegato un chip CMOS standard in silicio praticandovi 48 fori attraverso i quali la luce può transitare in ingresso ed in uscita. Gli impulsi luminosi sono gestiti da 24 trasmettitori e da altrettanti ricevitori immediatamente riconoscibili nella foto pubblicata da IBM e che riproponiamo a lato (si vedano i fotodiodi ed i laser VCSEL).
Secondo i ricercatori di “Big Blue”, chip come quello mostrato possono essere prodotti in economia utilizzando componenti che sono oggi commercialmente disponibili. Anche i consumi, nonostante le performance raggiunte durante il trasferimento dei dati, sarebbero estremamente contenuti: meno di 5 Watt.
IBM ritiene che i chip ottici possano rappresentare il futuro per la gestione di elevati quantitativi di dati in tempi brevi (si pensi alle esigenze dei data center ed all’aumento esponenziale nel traffico dati che comporta la diffusione dell’approccio “cloud”).
Clint Schow, membro del gruppo di ricerca dei laboratori IBM, spiega che a questo punto il collo di bottiglia resta la rete, probabilmente inadeguata a farsi carico delle velocità di trasferimento dati che i nuovi supercomputer potranno garantire.
Maggiori informazioni sono riportate nel comunicato ufficiale appena pubblicato dalla società.