Era il 1981 quando IBM lanciò sul mercato il primo personal computer desktop. Si trattava dello storico PC IBM 5150 che rappresentò una vera e propria pietra miliare nella storia dell’informatica moderna.
Oggi Big Blue festeggia i 40 anni del successore di quello storico sistema: IBM PC-XT fu presentato l’8 marzo 1983 e fu un netto balzo in avanti per il mondo del personal computing nato in quegli anni.
Successore dell’IBM PC originale, il modello XT introdusse una serie di migliorie nuove funzionalità rispetto al predecessore: oltre al processore Intel 8088 con una frequenza di clock di 4,77 MHz, 128 KB di memoria RAM (espandibili fino a 640 KB), un’unità floppy disk da 360 KB o 1,2 MB, era equipaggiato con un hard disk da 10 MB. Era in grado di eseguire il sistema operativo PC-DOS 2.0 così come una vasta gamma di programmi.
Come abbiamo raccontato nell’articolo incentrato sulla storia di Microsoft, PC-DOS è la versione di MS-DOS che l’azienda di Bill Gates e Paul Allen sviluppò per IBM. Il codice alla base del sistema operativo era quello di QDOS (Quick and Dirty Operating System) che lo sviluppatore Tim Paterson aveva realizzato tempo prima.
Con un approccio innovativo per l’epoca, Gates chiese a IBM 3 dollari per ogni installazione di PC-DOS: mai scelta fu più azzeccata. Nel 1983 Microsoft fatturava già 100 milioni di dollari.
Il PC-XT forniva diverse porte per connettere periferiche esterne come stampanti, tastiera, mouse e monitor. Inoltre, includeva una scheda di espansione che consentiva agli utenti estendere le capacità del sistema.
Quanto al monitor, di base non veniva fornito: andava acquistato a parte come accessorio oppure aderendo a offerte commerciali che prevedevano il bundle con il PC.
Se si fosse curiosi di controllare tutte le specifiche hardware del PC-XT di IBM, è possibile fare riferimento alla scheda pubblicata su DOS Days.
Questo storico PC IBM è stato un grande successo commerciale e ha contribuito a rendere i personal computer sempre più diffusi. La sua architettura è stata inoltre adottata come standard de facto da parte di altri produttori che a loro volta hanno dato un forte impulso alla crescita dei volumi di un mercato all’epoca giovane e frizzante.
Il concetto di PC-IBM compatibile fu cavalcato all’epoca da tante aziende: ricordiamo ad esempio Compaq.
Nello stesso periodo in cui fu lanciato PC-XT, venne presentato il Compaq Portable, primo PC di quella che si è rivelata una lunga e apprezzata serie di personal computer. Aveva un monitor CRT al fosforo verde da 9 pollici incorporato ma la versione originale mancava del disco rigido integrato che invece l’IBM PC-XT aveva.
La grande innovazione è che disponeva anche di una custodia che ne facilitava il trasporto: da qui il nome Portable.
Il prezzo era comunque un fattore fortemente limitante: IBM decise di immettere sul mercato anche versioni del suo PC-XT sprovviste di disco fisso perché quel componente faceva lievitare significativamente l’importo a listino. Basti pensare che il primo modello dell’IBM PC-XT veniva proposto a 7.545 dollari che, calcolando il contributo dell’inflazione, corrispondono a più di 19.000 euro del 2023.
Un modello con una sola unità floppy e un monitor monocromatico in bundle è stato venduto per circa 1.736 sterline nel Regno Unito, circa 6.000 euro del 2023.
L’immagine di IBM PC-XT utilizzata nell’articolo, è tratta da Wikipedia.