IBM, Microsoft e Linux Foundation decise a combattere i patent troll

In difesa dell'opensource, IBM e Microsoft - con il supporto della Linux Foundation - formano una storica alleanza per contrastare le pretese dei patent troll in tema di brevetti software.

IBM, Microsoft e la Linux Foundation hanno stretto un’alleanza in seno alla Open Invention Network (OIN) al fine di combattere i cosiddetti patent troll, soggetti che tendono ad accumulare nel corso del tempo la proprietà di un vasto numero di brevetti con lo scopo di far valere i diritti di proprietà intellettuale sugli stessi e ottenere esborsi economici da realtà industriali che usano tecnologie molto simili a quelle oggetto di privativa. I patent troll hanno in passato rappresentato e costituiscono tutt’oggi una minaccia per l’innovazione tecnologica mettendo oggi i bastoni tra le ruote anche alla comunità opensource.

La “guerra dei brevetti” tra le grandi aziende tecnologiche è stata il volano che ha portato alla nascita di organizzazioni dedicate proprio ai traffici legati alla proprietà intellettuale. I patent troll comprano quantità vastissime di brevetti per poi provare a farli valere contro presunti trasgressori utilizzando tattiche particolarmente aggressive, in modo opportunistico e spesso per conto di altri soggetti. Si tratta di veri e propri parassiti che non utilizzeranno mai i brevetti per realizzare alcun prodotto. L’intento è quello di rendere l’industria tecnologica sempre più dipendente da eserciti di avvocati e non da ingegneri e designer. E, purtroppo, non sono solo le grandi aziende ad essere minacciate, ma anche le PMI.

Per questo, viene oggi annunciata una coalizione tra pezzi da novanta che in passato non avrebbero mai stipulato un accordo del genere.
IBM e Microsoft sosterranno OIN e i suoi partner offrendo i rispettivi brevetti dietro il versamento di una quota di abbonamento annuale: l’obiettivo è quello di far desistere i patent troll ed evitare che possano prendere di mira le tecnologie usate in Linux e i progetti opensource ampiamente utilizzati da aziende, sviluppatori, distributori e utenti finali.

L’iniziativa era già stata preannunciata in occasione dell’ultimo Open Source Summit tenutosi a Lione il mese scorso ma all’epoca non era nota l’identità delle aziende partecipanti. L’alleanza tra IBM (Red Hat) e Microsoft tanto efficace quanto insolita, un’ulteriore palese dimostrazione di quanto la cultura, la visione e le strategie di Microsoft siano cambiate nel corso degli ultimi anni sotto la guida del CEO Satya Nadella. “È storico, molto importante e simbolico che IBM e Microsoft lavorino insieme per sostenere la libertà d’azione dei progetti opensource“, ha dichiarato Keith Bergelt, CEO di OIN.

Sette anni fa due studiosi statunitensi hanno pubblicato uno studio in cui si affermava che l’azione sconsiderata dei patent troll costerebbe all’economia globale 29 miliardi di dollari all’anno. Inutile dire, quindi, quanto l’insolita alleanza tra IBM e Microsoft debba essere accolta con favore, soprattutto nell’ottica di un’efficace protezione degli sforzi quotidianamente compiuti dalla comunità opensource.

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