Una notizia storica quella trapelata nelle scorse ore e oggi confermata ufficialmente dalle parti in causa: IBM acquisisce Red Hat con un’operatore del valore di circa 34 miliardi di dollari.
Si tratta del più importante accordo mai raggiunto da IBM, almeno per valore economico, il terzo nell’intera storia delle aziende del settore tecnologico.
Per IBM l’acquisizione di Red Hat rappresenta un punto di svolta: Big Blue diventa il primo fornitore al mondo di soluzioni per il cloud ibrido.
Si sa già, infatti, che Red Hat diverrà parte integrante della divisione Hybrid Cloud di IBM.
Red Hat aveva avviato le sue attività 25 anni fa quando lanciò quella che sarebbe poi divenuta una delle più importanti, conosciute e utilizzate distribuzioni Linux. Cinque anni dopo iniziò una collaborazione con IBM che si è protratta fino ad oggi ed è culminata con l’acquisizione.
Strenua sostenitrice dell’opensource e del suo utilizzo in ambito aziendale, Red Hat vanta una serie di partnership strategiche con Microsoft (per quanto riguarda la piattaforma Azure), con Amazon (AWS), con Google (per i servizi Google Cloud) e con Alibaba.
Jim Whitehurst, CEO e presidente di Red Hat, ha commentato con entusiasmo l’intesa appena raggiunta con IBM spiegando che essa fungerà da volano per velocizzare il processo di trasformazione digitale delle imprese dal momento che potranno fidare su un livello di scalabilità, risorse e capacità ancora maggiori. Inoltre, le soluzioni Red Hat potranno raggiungere un pubblico ancora più vasto rispetto al passato rendendo ancora più palese l’impegno dell’azienda nel supporto dell’opensource e favorendo il lancio di prodotti ancora più innovativi.
IBM e Red Hat potranno mettere a fattor comune esperienza e know how per fornire ai clienti soluzioni integrate che possano far leva su Linux, sui container, su Kubernetes, sulla gestione multi cloud.