I tecnici di IBM (nella foto, il centro di ricerca di Almaden, in California) hanno confermato di essere al lavoro per sviluppare una nuova tecnologia per la memorizzazione dei dati che dovrebbe essere proposta alle imprese prima della fine del decennio in corso. Le moli di dati con cui le aziende sono costrette oggi a misurarsi impongono l’adozione di nuovi strumenti per lo storage delle informazioni. Gli esperti di IBM, in occasione di una conferenza tenuta dall’azienda a San Francisco, hanno citato due tecnologie del futuro sulle quali i tecnici della società stanno riponendo molti sforzi. In primis, si è nuovamente parlato di “Racetrack” (alcuni dettagli erano già emersi negli ultimi mesi dello scorso anno), una tipologia di memoria che coniuga le prestazioni elevate e l’affidabilità delle flash all’elevata capacità ed ai costi più contenuti dei dischi fissi di tipo tradizionale.
I dati, si spiega da IBM, vengono memorizzati in diverse regioni del supporto magnetico viaggiando attraverso dei nanoconduttori, dalle dimensioni ridottissime. Un riproduttore multimediale portatile, secondo “Big Blue”, potrebbe così arrivare ad ospitare qualcosa come 500.000 brani musicali. In ambito business, lo spazio fisico e l’energia richiesti per la memorizzazione di grandi quantitativi di dati potrebbero decrescere in modo significativo entro il 2020. IBM ritiene che il contenuto di 1.250 hard disk installati in altrettanti rack possa essere spostato in un solo rack, in futuro, con un risparmio enorme anche in termini di consumo energetico.
Secondo Bruce Hillsberg, direttore della ricerca per quanto concerne i sistemi di storage in IBM, ha previsto che la tecnologia “Racetrack” potrebbe essere pronta per sbarcare sul mercato nel giro di 5-7 anni. Se “Racetrack” permetterà di accedere molto più rapidamente ai dati, rispetto agli standard odierni, entro tre anni, invece, IBM avrebbe in programma il rilascio di una tecnologia capace di rendere possibile la memorizzazione di un petabyte (un milione di gigabyte o 1.000 terabyte) di dati all’interno di un singolo rack 1U.