IA e pace: ne parla anche Papa Francesco

Anche Papa Francesco si è pronunciato in merito all'intelligenza artificiale, temendo una logica di "violenza e discriminazione".
IA e pace: ne parla anche Papa Francesco

L’evoluzione continua dell’intelligenza artificiale, che sta raggiungendo standard sempre più elevati nella generazione di contenuti (come dimostra l’integrazione dei plugin su Bing Chat), sta preoccupando anche Papa Francesco. I timori dell’Unione europea, dell’amministrazione statunitense e di altre autorità internazionali non bastavano. Anche dal Vaticano arrivano avvertimenti: ecco cos’ha affermato il Dicastero in vista della Giornata Mondiale della Pace.

Anche Papa Francesco teme l’IA

Come ripreso dal Corriere Comunicazioni, il Pontefice intende sollecitare un dialogo più aperto sugli obiettivi dell’intelligenza artificiale, ritenuta una tecnologia “dalle potenzialità dirompenti e dagli effetti ambivalenti”. In particolar modo, il Dicastero riporta che i notevoli progressi dell’IA potrebbero avere un impatto sempre più profondo e particolarmente negativo sulla società. Al fine di accertarsi il suo corretto funzionamento, bisogna vigilare e operare “cosicché non attecchisca una logica di violenza e di discriminazione”.

Il Dicastero ha dunque aggiunto: “La tutela della dignità della persona e la cura per una fraternità effettivamente aperta all’intera famiglia umana sono condizioni imprescindibili perché lo sviluppo tecnologico possa contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo”.

Intelligenza Artificiale

Dalla Santa Sede giungono pertanto avvertimenti relativi alle implicazioni etiche dell’IA, sottolineando soprattutto i rischi e gli abusi dell’IA nella promozione della giustizia e nella possibile applicazione tra armamenti e conflitti internazionali. L’obiettivo di Papa Francesco e del Vaticano? Promuovere una “algoretica”, evitando di “sopprimere l’umano in una sorta di dittatura della tecnica che sconvolge l’umanità stessa”.

Del resto, in merito alla tutela della privacy dei cittadini vi sono sempre dei dubbi: il modo in cui Zoom usa i dati degli utenti per addestrare l’IA è solo uno dei motivi per cui temere lo sfruttamento di tale tecnologia che, per quanto utile e promettente, potrebbe compromettere la sicurezza degli internauti.

Fonte: Corcom

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