L’ambito scolastico è uno dei contesti in cui l’Intelligenza Artificiale fa più discutere. Se è vero che gli studenti possono spesso abusare di strumenti come ChatGPT, come viene percepita questa nuova tecnologia dagli insegnanti?
McGraw Hill, specialista in materia di istruzione, ha commissionato al Morning Consult un’apposita ricerca su questo tema. L’indagine ha interessato 1.000 tra insegnanti e professori da ben 19 paesi, prendendo in esame l’impatto della tecnologia sull’istruzioe. I risultati di tale analisi, presentati nel contesto del Global Education Insights Report: Learning Outcomes & the Digital Classroom, ha evidenziato uno scenario molto interessante.
Il 41% degli intervistati, infatti, ha affermato come l’IA offra in prevalenza un impatto positivo sugli studi. Di fatto, si parla di più del doppio rispetto agli insegnanti che si sono detti pessimisti su tale nuova tecnologia, ovvero il 19%. Il restante 40% non ha voluto esprimersi o comunque si è detto incerto su questa domanda così difficile.
Quando si parla di IA e di vantaggi, secondo quanto emerso, per i professionisti del settore il maggior vantaggio è collegato alle attività amministrative (65%) e alla possibilità di personalizzare il percorso di apprendimento per ogni singolo studente (63%).
Insegnanti e Intelligenza Artificiale: per il 47% il maggior freno all’utilizzo sono i costi
L’utilizzo di chatbot IA, come il già citato ChatGPT, può fornire una serie di vantaggi per maestri e professori che non andrebbero sottovalutati.
Per esempio, un insegnante può inserire il programma di una lezione e chiederne la modifica, la personalizzazione o di creare esercizi connessi alla tematica trattata. Questo utilizzo specifico dei chatbot è già adottato dal 32% dei professionisti, con l’80% che intende integrare nel proprio lavoro l’IA entro il prossimo anno. Come appare ovvio, però, vengono chiaramente percepiti anche rischi legati all’abuso di tale tecnologia.
Secondo gli intervistati, per il 32% il maggior pericolo è relativo all’integrità accademica, mentre per il 31% l’IA potrebbe avere un impatto negativo sul pensiero critico degli studenti. Analizzando il campione di insegnanti a disposizione, i più timorosi (68%) sono impegnati nell’istruzione superiore.
Se invece prendiamo in esame i potenziali ostacoli nell’implementazione dell’IA, si parla di costi nel 47% dei casi. La mancanza di tempo per quanto riguarda la formazione preoccupa il 38% degli intervistati mentre, per il 34%, il maggior ostacolo è legato alla questione privacy.