Lo spazio disponibile all’interno di un dispositivo mobile è prezioso: se un chip può offrire, da solo, tutte le principali funzionalità, un produttore può utilizzare lo spazio risparmiato per integrare ad esempio una batteria più capiente oppure per fornire caratteristiche aggiuntive non presenti nei device della concorrenza. Si pensi poi ai dispositivi del mondo Internet delle Cose (IoT) e agli indossabili: qui le dimensioni sono spesso ancora più importanti perché è essenziale poter disporre di prodotti compatti e leggeri.
All’inizio del 2022 Qualcomm spiegava di essere al lavoro sulla tecnologia iSIM (Integrated SIM) che consente di implementare una SIM virtuale direttamente a livello di SoC (System-on-a-chip).
Qualcomm annuncia oggi che un SoC avanzato come lo Snapdragon 8 Gen 2 può supportare le iSIM e mostra il risultato della collaborazione avviata con Vodafone e Thales. La tecnologia consente di abilitare tutte le funzionalità tipiche di una SIM all’interno del SoC principale di un dispositivo.
A differenza di una SIM fisica, la iSIM non può essere rimossa dal dispositivo essendo legata a doppio filo con il SoC e fornisce una soluzione sicura e permanente per i dispositivi che richiedono l’utilizzo della connettività cellulare.
La iSIM offre numerosi vantaggi rispetto alle SIM tradizionali: la possibilità di integrare i profili di più operatori di telecomunicazioni e una protezione integrata che impedisce gli accessi non autorizzati ai dati personali.
Differenze tra eSIM e iSIM
Ma non c’erano già le eSIM a rappresentare un notevole passo avanti rispetto alle SIM classiche?
Sì, è vero, ma le iSIM rappresentano un ulteriore aggiornamento tanto che secondo Kaleido Intelligence dovrebbero essere utilizzate in oltre 300 milioni di terminali entro il 2027.
Fonte dell’immagine: iSIM (SIM integrata): caratteristiche principali, vantaggi e prospettive (Thales, 2023)
La differenza principale tra iSIM ed eSIM ha a che fare con “il luogo” in cui sono gestite le SIM virtuali.
Le eSIM sono integrate in un chip dedicato all’interno del dispositivo ed è comunque possibile cambiare operatore senza dover sostituire fisicamente una SIM. Le eSIM sono programmabili da remoto: l’operatore può inviare aggiornamenti o modifiche al profilo dell’utente tramite una connessione dati.
Una iSIM condivide le stesse “abilità” di una eSIM ma è integrata nel SoC del dispositivo senza prevedere l’uso di hardware aggiuntivo. È la scelta ideale per i dispositivi IoT come ad esempio gli smartwatch e i sensori. È progettata per essere ancora più piccola dell’eSIM e per consumare meno energia, ulteriore punto di forza per l’adozione in quei dispositivi la cui autonomia deve essere estesa il più possibile.
In sintesi, sia eSIM che iSIM consentono di attivare e gestire i servizi su rete mobile senza bisogno di una SIM fisica, ma la seconda è ancora più piccola e integrata.
Qualcomm osserva che la tecnologia iSIM è pienamente conforme con lo standard GSMA Remote SIM Provisioning mentre non è dato sapere quali dispositivi arriveranno per primi sul mercato con il supporto iSIM. Infine, iSIM pare al momento un'”esclusiva” della piattaforma Snapdragon 8 Gen 2: affinché la tecnologia possa davvero diffondersi è necessario che venga estesa almeno ai SoC di fascia media.