Apple ha deciso di “staccare la spina” a uno dei dispositivi che hanno fatto la storia dell’azienda. A distanza di 15 anni dalla sua nascita, la Mela interrompe la produzione dell’iPod Touch escludendo dal suo catalogo il rivoluzionario riproduttore musicale.
L’annuncio non specifica esattamente quando iPod Touch, giunto nel frattempo alla sua settima generazione, verrà ritirato. Apple si è limitata a dire che il dispositivo sarà disponibile per l’acquisto soltanto fino ad esaurimento scorte: terminate le scorte di magazzino finirà anche il ciclo di vita dell’iPod Touch.
Molto più di un semplice lettore musicale, iPod Touch può essere utilizzato come dispositivo di gioco portatile o come fotocamera digitale (da 8 Megapixel) ed è anche in grado di connettersi a Internet tramite WiFi. Piccolo e leggero con un jack cuffia non riceve telefonate e può essere utilizzato per ascoltare audiolibri o leggere e-book.
Il modello più recente, presentato a maggio 2019, è l’unico rimasto in vita dopo l’abbandono dell’iPod Nano e dell’iPod Shuffle nel luglio 2017.
Utilizza un chip A10 Fusion relativamente potente abbinato a un display Retina da 4 pollici e fino a 256 GB di memoria.
Sebbene i lettori musicali portatili rappresentino oggi un mercato molto di nicchia, dato che gli smartphone fanno davvero tutto coprendo tutte le esigenze, ci sono alcune categorie di utenti che comunque sentiranno la mancanza dell’iPod.
Apple non è un’azienda che fornisce troppe spiegazioni sulle decisioni strategiche riguardanti i suoi prodotti e servizi ma molto probabilmente l’accantonamento di iPod Touch ha a che fare con il contenuto numero di esemplari venduti e con lo stress che sta subendo l’intera catena produttiva (leggasi: meglio convergere le risorse su altri prodotti).
Con l’addio all’iPod Touch, che attualmente supporta l’ultima versione di iOS disponibile, iOS 15, si chiude un’epoca. Il dispositivo ha aperto un mondo ai consumatori di contenuti multimediali grazie anche ad Apple Music ed Apple Arcade.
Apple non è il tipo di azienda che fornisce spiegazioni specifiche per le decisioni strategiche sui prodotti, ma molto probabilmente questo ha a che fare con lo stress della catena di approvvigionamento e le basse vendite di unità.