Con un annuncio pubblicato anche sul sito web ufficiale, l’Open Geospatial Consortium (OGC) ha approvato il formato KML, utilizzato da Google nei suoi software Earth, Maps e Mobile, come standard. OGC è un’organizzazione senza scopo di lucro che vede tra i suoi partecipanti poco meno di trecento membri tra governi, università ed industrie. L’obiettivo di OGC è quello di definire specifiche tecniche per i servizi geospaziali e di localizzazione così da facilitare l’interoperabilità e lo scambio di contenuti tra sistemi informatici geografici.
Il formato KML (acronimo di Keyhole Markup Language) è utilizzato da Google per gestire informazioni di vario genere quali segnalibri geografici, modelli tridimensionali, etichette testuali e così via. All’interno di file KML, per esempio, Google Earth salva le proprie locazioni preferite sul globo in termini di latitudine e longitudine unitamente ad un’etichetta descrittiva.
Da oggi, KML – basato su XML – diventa quindi uno standard aperto gestito da OGC.
Da parte sua, il colosso di Mountain View dovrebbe rilasciare a breve l’aggiornamento 4.3 di Google Earth.