Il silicio policristallino o polisilicio è una materia prima utilizzata nel campo dell’elettronica oltre che per il fotovoltaico.
Prodotto per l’industria elettronica, il polisilicio contiene livelli di impurità inferiori a una parte per miliardo (ppb).
Dopo l’escalation di nell’aumento nei prezzi che il polisilicio ha fatto registrare nel corso delle ultime settimane, i produttori di wafer temono di dover affrontare costi sempre crescenti che andranno ovviamente a impattare poi sui clienti finali. Tutti i chip costeranno di più compresi CPU e GPU.
I principali produttori di wafer come GlobalWafers, Formosa Sumco Technology e Wafer Works hanno siglato contratti a prezzo fisso per la fornitura della materia prima. Gli accordi saranno rispettati fino alla scadenza dei contratti permettendo al mercato di godere di buona stabilità.
Quando ci saranno da rinnovare i contratti potremmo però assistere a un marcato aumento dei prezzi, già a inizio 2022.
L’impossibilità di ottenere forniture di polisilicio a prezzi interessanti sarà un bel problema per aziende come Intel, Samsung e TSMC. A fine 2020 abbiamo fatto i “conti in tasca” proprio all’azienda taiwanese stimando quanto costa a TSMC la produzione dei wafer in silicio, prezzi che a questo punto tenderanno ad aumentare in modo significativo.