Acronimo di HyperText Transfer Protocol, il protocollo HTTP è oggi utilizzato come principale strumento per la trasmissione delle informazioni contenute nelle pagine web. La prima versione del protocollo HTTP risale alla fine degli anni ’80 ed è il risultato delle ricerche di Tim Berners-Lee presso i laboratori del CERN di Ginevra.
L’IETF (Internet Engineering Task Force), ente di standardizzazione caratterizzato da una struttura “aperta” formata da specialisti, tecnici e ricercatori, ha comunicato di aver iniziato i lavori sulla seconda versione del protocollo HTTP: HTTP 2.0. Mark Notthingham, con un messaggio pubblicato sulla sua pagina Twitter, ha dato in anteprima la notizia, importante perché il nuovo protocollo consentirà di superare le limitazioni dell’attuale HTTP 1.1 pur mantenendone piena compatibilità.
Come base per lo sviluppo di HTTP 2.0 sarà utilizzato SPDY, prodotto delle ricerche degli ingegneri di Google, il protocollo mira a velocizzare il caricamento delle pagine web riducendo latenza ed aumentando la sicurezza (le comunicazioni sono crittografate in modo trasparente utilizzando SSL e compresse in formato GZip). Attualmente il supporto per SPDY è già offerto da Google Chrome, Mozilla Firefox e dall’ultima beta di Opera.
HTTP 2.0, prendendo le mosse da SPDY, dovrà essere studiato per adeguarsi alle nuove modalità con cui gli utenti sono ormai sempre più abituati ad utilizzare il web. Se, un tempo, i documenti diffusi sul web erano essenzialmente pagine statiche, semplici, relativamente “leggere”, oggi il quadro è drasticamente mutato con l’esplosione dei contenuti multimediali e la diffusione di applicazioni che effettuano lo streaming di dati e che richiedono grandi quantitativi di banda.
Stando a quanto dichiarato, comunque, l’attuale HTTP 1.1 non sarà semplicemente posto in cantina: il gruppo di lavoro dell’IETF continuerà infatti ad ottimizzare il protocollo sul quale ancora poggia l’intero World Wide Web dei giorni nostri. Secondo alcune stime (vedere queste statistiche), il web odierno sarebbe composto da circa 8,45 miliardi di pagine.