Dopo le prime conferme arrivate a ridosso delle festività natalizie, HP ha fissato una data sul calendario: WebOS sarà rilasciato sotto forma di prodotto opensource nel corso del prossimo mese di settembre.
La notizia è di sicuro interesse, per la comunità di WebOS così come per i vecchi fan di Palm: grazie alla mossa di HP, infatti, il sistema operativo potrebbe risorgere, proprio mentre si trovava a pochi passi dal baratro. Quale possa essere la “nuova vita” di webOS è ancora tutto da verificare ma la volontà di aprirne il codice sorgente potrebbe aiutare la comunità a far progredire lo sviluppo del sistema operativo, alla creazione di nuove applicazioni e, forse, alla realizzazione di nuovo hardware compatibile.
C’è però un’altra novità, strettamente collegata con webOS: Enyo, il framework JavaScript per il sistema operativo mutuato da Palm, è già stato portato alla versione 2.0 ed HP ha immediatamente provveduto a renderne pubblicamente disponibile il sorgente (ved. questo sito web). Si tratta di uno strumento indipendente dal browser web – non si basa sul “motore” WebKit – che consente al programmatore di realizzare applicazioni capaci di operare correttamente su Internet Explorer, Firefox, Chrome, Safari così come su qualunque altro browser.
Tra le più importanti modifiche che riguardano, invece, webOS c’è la migrazione verso la versione standard del kernel Linux mettendo da parte il “kernel personalizzato” che era stato originariamente costruito dagli sviluppatori di Palm. Grazie a questa mossa, la comunità dei programmatori potrà scrivere applicazioni in grado di funzionare su una più vasta schiera di configurazioni hardware, enormemente più vasta rispetto al passato.