Ho modificato gli 1 in 0 nel registro di sistema e Windows 10 non funziona più

In un video la descrizione di una "modifica pazza" effettuata sul registro di sistema di Windows 10: sostituendo tutte le occorrenze 1 in 0, il sistema operativo non funziona più. È un po' la scoperta dell'acqua calda. Cerchiamo però di fare qualche riflessione utile.

A volte restiamo basiti di come qualcuno possa pensare a idee del genere. Ci siamo occupati di registro di sistema di Windows fin dai tempi della sua prima introduzione. Una volta, per configurare funzionalità di sistema e comportamento dei programmi, c’erano soltanto i file .INI e poco più. Con l’avvento della famiglia di sistemi operativi Windows NT e poi Windows 9x in ambito consumer, Microsoft pensò a un database gerarchico centralizzato che contiene le impostazioni di configurazione e le opzioni per il sistema operativo Windows e per molti dei programmi installati.

Abbiamo visto nel dettaglio cos’è il registro di sistema e a cosa serve RegeditEditor del registro di sistema. E abbiamo sempre sottolineato che ogni modifica del registro deve essere eventualmente effettuata con la massima attenzione, considerato il ruolo cruciale rivestito da questo fondamentale componente software di Windows.

Non ci siamo però mai tirati indietro dal fornire script per personalizzare Windows e migliorarne il comportamento, proprio agendo sulla configurazione del registro di sistema. Il file batch per ottimizzare e velocizzare Windows 11 e lo script PowerShell per migliorare e personalizzare Windows 10, agiscono su chiavi e valori del registro. In un altro articolo abbiamo spiegato come attivare il backup del registro di sistema di Windows, proprio in forza della sua importanza.

Modificare gli 1 in 0 significa nel registro di Windows significa applicare modifiche a casaccio

E poi ti trovi dinanzi al video dal titolo “Cosa succederebbe se modificassi tutti gli 1 in 0 nel registro di sistema di Windows?” Uno youtuber mostra un’operazione pericolosissima: utilizzando un’utilità gratuita che effettua la ricerca e la sostituzione automatica di qualsiasi occorrenza nel registro di Windows, egli provvede a rimpiazzare tutti gli 1 contenuti nelle chiavi del registro con altrettanti 0.

È ovvio che un’operazione del genere non può non mirare alla base il funzionamento di Windows. Ne è ben consapevole anche l’autore del video, certamente, che descrive la sua idea come un test goliardico per provare come si comporta il sistema operativo Microsoft in seguito a modifiche avventate sul contenuto del registro.

Come si vede qui, neppure utilità di sistema come winver (per verificare la versione di Windows in uso) funzionano più; in questo punto si vede come la finestra Informazioni sul PC di Windows 10 creda di avere a che fare con un processore “00th Gen Intel i7-00800H” (guardate tutti quegli “0”…); infine, Windows 10 si dimentica di come si possano eseguire i file .exe.

Limitiamoci a quest’ultimo caso: è ovvio che modificando la chiave HKEY_CLASSES_ROOT\exefile\shell\open\command, alterando il valore predefinito "%1" %*, gli eseguibili non si avvieranno più.

Il fatto è che lo youtuber non si è neppure limitato a modificare i valori 1 in 0 nel registro. L’utilità Registry Replace Tool, infatti, effettua la sostituzione generalizzata anche all’interno delle stringhe e dei nomi di chiavi e valori. Ciò che si ottiene in questo modo è una modifica totalmente casuale che porta ad avere un registro di sistema fortemente danneggiato.

Il video ha il merito di richiamare l’attenzione sull’importanza del registro di sistema

Applicare modifiche sul contenuto del registro di sistema senza sapere esattamente che cosa si sta facendo, porta a problemi di funzionamento e stabilità di Windows. Il “pazzo” video dello youtuber, se non altro, ha il merito di ricordarci ancora una volta quanto il registro di sistema di Windows rivesta un’importanza cruciale anche in questa seconda decade degli anni 2000.

Microsoft non si è mai allontanata dall’utilizzo di un componente software che non ha equivalenti, ad esempio, nel mondo GNU/Linux. Il “pinguino” utilizza directory di configurazione comuni: /etc, ad esempio, contiene la maggior parte delle configurazioni di sistema; ~/.config contiene configurazioni specifiche dell’utente (dove la tilde ~ rappresenta la home directory); /usr/share contiene dati condivisi tra diverse applicazioni.

Windows, invece, insiste ancora oggi su un database gerarchico centralizzato qual è appunto il registro di sistema. E vista la sua importanza, abbiamo già a suo tempo ritenuto incomprensibile la decisione di Microsoft di disabilitare il backup automatico del registro. In un altro articolo abbiamo spiegato come recuperare il registro di sistema da un punto di ripristino.

Se il fatto che molte delle caratteristiche di Windows non funzionino più dopo un intervento radicale come quello di specie, vi sembri un po’ la scoperta dell’acqua calda è verissimo. Per qualunque intervento, è consigliabile esportare la chiave oggetto di modifica. Si otterrà un file .REG utile a ripristinare la precedente configurazione del registro, in caso di problemi.

I CLSID

Il registro di sistema custodisce un numero incalcolabile di riferimenti a CLSID (Class Identifiers), identificatori univoci globali (GUID) utilizzati in Windows per individuare e gestire componenti software, in particolare nell’ambito del Component Object Model (COM). Ogni voce CLSID nel registro, contiene informazioni sul componente, come il percorso del file eseguibile.

Le applicazioni usano i CLSID per istanziare oggetti, che possono fare riferimento ai componenti e alle estensioni dell’interfaccia di Windows.

Poiché i CLSID sono contraddistinti da lunghe stringhe alfanumeriche, una modifica come quella descritta nel video YouTube (che sostituisce 1 con 0) provoca inevitabilmente profondi malfunzionamenti.

Impatto sulle prestazioni

Con il passare del tempo e l’uso intensivo del sistema, il registro di sistema può tendere a crescere in dimensioni e complessità, accumulando voci obsolete e non necessarie che possono potenzialmente rallentare le operazioni del computer Windows.

Durante l’avvio del sistema, un registro più voluminoso richiede più tempo per essere caricato in memoria, influenzando la velocità di boot. Analogamente, le applicazioni che accedono frequentemente al registro possono subire rallentamenti se devono navigare attraverso una struttura dati sovraccarica.

Per questo motivo è sempre bene avere cura del proprio sistema: sarebbe buona prassi utilizzare un sistema principale per gli scopi produttivi ed eseguire il test di nuove applicazioni solo all’interno di macchine virtuali isolate dal sistema ospitante (host).

Credit immagine in apertura: Copilot Designer

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