Mentre Samsung svela nuovi SSD da urlo, alcuni provider di soluzioni di archiviazione cercano di trovare la soluzione a quesiti che trovano continuamente risposte sorprendenti. In particolar modo, si parla della differenza di efficienza tra SSD e HDD. Gli hard disk tradizionali come si comportano in confronto ai Solid State Drive? Sono più lenti, ma sono anche più efficienti? I dati vi sorprenderanno.
Lo studio Scality sugli hard disk
Secondo quanto ricavato dal provider Scality, gli hard disk possono garantire dal 19% al 94% in più di densità di potenza per unità rispetto all’SSD, dimostrando che il consumo inferiore di energia da parte di questi ultimi non è propriamente vero. I benchmark dell’azienda tra l’SSD Micron 6500 ION 30,72 TB QLC e il disco rigido Seagate Exos X22 22 TB 7.200 RPM dimostrano che l’hard disk ha consumato il 14% in più di energia in idle rispetto all’SSD, ma risulta usare il 37% in meno di energia durante le operazioni di lettura attiva e il 68% in meno durante la scrittura attiva.
Con carichi di lavoro importanti, invece, il disco rigido ha consumato rispettivamente il 40% e il 63% in meno di energia tra lettura e scrittura. Secondo Scality, pertanto, il consumo energetico non rappresenta un criterio principale su cui basare oggi la decisione tra SSD e HDD. Tutto dipende dal carico di lavoro.
Nel caso in cui si operi con attività ad alta intensità, allora gli SSD garantiscono risultati migliori, specialmente a causa della bassa latenza. Al contrario, per carichi di lavoro di dati non strutturati e una maggiore efficienza generale è consigliabile utilizzare ancora hard disk. Con soluzioni come la linea Exos di Seagate a doppio attuatore, poi, i risultati sono decisamente più notevoli.