BackBlaze, conosciutissimo provider statunitense che offre servizi cloud, ha aggiornato la sua classifica degli hard disk più affidabili in assoluto.
Si tratta, come al solito, di uno studio da prendere con le pinze perché nel caso di BackBlaze dischi fissi originariamente destinati al mercato di massa vengono “spremuti” al massimo in ambito business per fornire servizi professionali. Il vantaggio di usare una batteria di hard disk consumer o semi-professionali anche in ambito data center è ovviamente quello di contenere i costi: l’infrastruttura sulla quale poggia BackBlaze è estremamente ridondante e permette di scongiurare qualunque rischio di perdite di dati.
Un hard disk che si rompe può essere facilmente sostituito senza alcun impatto sull’erogazione dei servizi.
I dati di BackBlaze mettono bene in evidenza come in alcuni casi il livello di affidabilità di certi modelli di hard disk sia davvero incredibile, quando sottoposti a carichi di lavoro che non sono certo quelli abituali per un utente normale o un professionista.
I portavoce di BackBlaze spiegano che a fine marzo 2019 l’azienda utilizzava oltre 104.000 hard disk consumer o semi-professionali per lo storage dei dati.
Si evince innanzi tutto come nel corso dell’ultimo triennio il numero dei problemi manifestatisi sui dischi fissi di HGST e Seagate sia significativamente diminuito. I modelli di HGST, globalmente, continuano a evidenziare il numero di guasti più bassi in assoluto.
Nella tabella che ripubblichiamo di seguito, BackBlaze mostra il comportamento degli hard disk di vari produttori lungo un periodo pari addirittura a 6 anni.
Gli hard disk da 4 TB in su di HGST hanno evidenziato performance invidiabili. Soltanto per un modello da 12 TB è stato registrato una percentuale media di guasti (AFR) pari al 2,6%: ciò è però dovuto al fatto che si tratta di una rottura su un totale di pochissimi esemplari di hard disk da poco acquistati da BackBlaze, che – tra l’altro – sta progressivamente migrando alle unità capienti 10, 12 e 14 TB.