Hard disk: costo al gigabyte pari a un centesimo entro il 2025

Backblaze prevede che il costo a gigabyte scenderà a 1 centesimo entro il 2025: la tendenza non si è mai arrestata, neppure durante la pandemia.
Hard disk: costo al gigabyte pari a un centesimo entro il 2025

Del fornitore di servizi cloud Backblaze abbiamo parlato spesso: l’azienda è famosa per utilizzare hard disk e SSD consumer o semi professionali all’interno della sua struttura. Si tratta di unità che hanno un costo molto contenuto rispetto a prodotti enterprise e che nella maggior parte dei casi offrono ottimi riscontri in termini di performance e durabilità. Grazie alla struttura dinamica di Backblaze unità di memorizzazione che manifestano problemi possono essere facilmente sostituite senza che si verifichi alcuna perdita di dati.
Di recente Backblaze ha pubblicato il database con i dati di salute di 230.000 hard disk, raccolti in dieci anni di attività.

I responsabili di Backblaze hanno stimato che il costo a gigabyte per gli hard disk scenderà fino a 1 centesimo di dollaro entro il 2025.
Una bella differenza rispetto, ad esempio, al 2009 quando Backblaze ricorda di aver acquistato hard disk a 0,11 dollari a gigabyte. Nel 2017 il costo era sceso a 0,03 centesimi e in quel momento la scelta primaria di Backblaze erano gli hard disk da 8 Terabyte.
Negli anni successivi sono stati aggiunte unità da 12, 14 e 16 Terabyte (al giorno d’oggi Backblaze acquista solamente unità da 16 TB ma prevede di aggiungere hard disk da 18 TB, 20 TB e potenzialmente 22 TB già nel 2023).
Oggi il prezzo è sceso fino a 0,015 centesimi nel caso delle unità più capienti (ad esempio da 8-16 Terabyte).

Secondo la stima di Backblaze il costo a gigabyte dovrebbe scendere dello 0,5% mese dopo mese arrivando al minimo storico nel 2025 con gli hard disk da 22 e 24 Terabyte. La tendenza al ribasso potrebbe proseguire anche più avanti ma Backblaze non trova motivi per cui le cose possano cambiare da qui al 2025.
Negli ultimi 13 anni, infatti, il costo a gigabyte è sempre sceso non invertendo la tendenza neppure durante i momenti di crisi che ciclicamente si sono susseguiti, neppure con la carenza di chip e semiconduttori né con la pandemia da Coronavirus.

È interessante notare che il costo a gigabyte si riferisce alla capienza dichiarata dal produttore: le aziende che si occupano di storage usano sempre i multipli decimali per esprimere lo spazio disponibile mentre ad esempio i produttori di sistemi operativi utilizzano il sistema binario. Ecco perché le dimensioni di hard disk e SSD non coincidono con quelle dichiarate dal produttore se si osserva la finestra delle proprietà dell’unità a livello di sistema operativo. 16 Terabyte = 16.000 Gigabyte equivalgono a 14.901 Gibibyte, unità di misura utilizzata dal sistema operativo (basta dividere per 1,073741824‬).

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