Nella giornata di ieri, il giudice distrettuale Aleta A. Trauger ha parzialmente negato la mozione di X che richiedeva di archiviare una causa mossa da alcune etichette musicali nel corso dello scorso anno.
Qualche mese fa, infatti, la National Music Publishers’ Association (NMPA) ha citato in giudizio il social network per 250 milioni di dollari. Alla causa, a quanto pare, si sono poi accodati anche altri nomi importanti del contesto musicale come Universal Music Group, Concord Music Group, Sony Music Publishing e Warner Chappell Music.
Secondo il giudice, non è ancora chiaro quanto X abbia effettivamente responsabilità rispetto ad alcune potenziali violazioni del copyright avvenute sulla piattaforma ma, di fatto, la causa è destinata a proseguire.
La causa sui diritti musicali continua: ecco cosa dovrà decidere il giudice
Secondo i legali che sostengono la causa, X avrebbe generato numerose violazioni del copyright, con conseguenti danni per chi crea musica. Ciò sarebbe dovuto alla mancanza di un adeguato sistema per contrastare post che propongono musica protetta da diritti d’autore. Ancor prima dell’acquisizione da parte di Elon Musk, X ha dovuto far fronte ad accuse del genere, con i primi casi segnalati già a fine 2021.
A quanto pare, tutto si giocherà su alcune “sfumature”, con il giudice che sarà impegnato ad individuare il confine quasi invisibile tra concorso in violazione e responsabilità diretta del social network. La piattaforma, nota per lasciare notevole libertà ai propri iscritti, si trova dunque in una situazione molto delicata.
Di certo questa causa sui diritti musicali non è di certo la prima (e nemmeno l’ultima) che interessa X e il suo proprietario Elon Musk. Di recente, infatti, l’imprenditore di origini sudafricane ha denunciato OpenAI e Sam Altman, con l’accusa di essersi allontanata dall’approccio aperto originario.