Grok, il Large Language Model (LLM) creato da xAI, è pronto a debuttare sugli account Premium di X.
Ad affermarlo è lo stesso Elon Musk che, in tal senso, ha fornito anche tempistiche precise, con un debutto confermato entro questa settimana.
Le mosse dell’imprenditore di origini sudafricane appaiono chiare: l’idea è quella di lanciare la sfida ai colossi del settore, come ChatGPT di OpenAI o Claude di Anthropic.
Stando ai dati forniti da NBC News, con fonte Sensor Tower, l’utilizzo di X negli Stati Uniti è calato del 18% su base annua e, nel complesso, del 23% al momento dell’acquisizione da parte di Musk. La ricerca di Sensor Tower, inoltre, ha rivelato come 75 dei 100 migliori inserzionisti americani presenti su X ad ottobre 2022 hanno interrotto i loro investimenti sulla piattaforma.
L’adozione di Grok per gli abbonamenti Premium, dunque, potrebbe essere un’operazione utile anche per arginare l’emorragia di utenti.
Elon Musk spinge Grok per salvare X: ecco perché
L’introduzione di Grok, infine, potrebbe anche avere l’effetto di fidelizzare l’utenza già presente. Con il fiorire di piattaforme simili ma decentralizzate come Mastodon e Bluesky, infatti, X deve fare i conti con un nuovo e insidioso tipo di concorrenza, che sta cercando di portare via utenti proprio al servizio una volta noto come Twitter.
Grok, dal canto suo, ha però già dovuto affrontare una vicissitudine. Poco dopo il suo debutto ufficiale, avvenuto lo scorso mese di dicembre, il chatbot è già stato accusato di “plagiare” il suo più diretto concorrente, ovvero ChatGPT.
La stessa natura di Grok appare controversa. A quanto pare, infatti il chatbot IA non andrà ad eludere domande “particolari” riguardo argomenti politiche e simili che, di solito, vengono eluse dalle piattaforme concorrenti.
Gli abbonamenti a X Premium costano 8 dollari al mese (o 84 all’anno), mentre quelli X Premium+ hanno un prezzo pari a 16 dollari mensili (o 168 all’anno).