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La solita battaglia che è in corso tra i vari modelli AI è pronta ad entrare ancora una volta nel vivo. Questa volta ad accendere la miccia è Grok 3, nuova versione del chatbot sviluppata nei laboratori di xAI, l’azienda di Elon Musk. L’uomo più ricco del mondo ha affermato che l’approccio di questa intelligenza artificiale sarà rivoluzionario in quanto si baserà su dati sintetici per offrire un approccio innovativo.
Grok 3 offrirà un approccio diverso: è stato addestrato con dati sintetici
A differenza di chatbot come ChatGPT di OpenAI o Gemini di Google, che si basano su enormi quantità di dati reali, Grok 3 utilizza dati sintetici per il suo addestramento. Questo approccio offre diversi vantaggi:
- Supera la limitazione dei dati disponibili, ampliando le fonti di apprendimento;
- Protegge la privacy, evitando l’uso di informazioni sensibili o personali;
- Riduce i bias presenti nei dataset tradizionali, migliorando l’equità del sistema;
- Permette al modello di analizzare i propri errori e generare nuovi esempi di addestramento in autonomia.
Elon Musk lancia la sfida ai concorrenti
Durante la conferenza, Musk ha espresso grande fiducia nel nuovo modello: “Dai test effettuati finora, Grok 3 sta superando qualsiasi altro sistema disponibile di cui siamo a conoscenza“.
Con il suo arrivo, il chatbot si prepara a sfidare giganti del settore come ChatGPT, Gemini, Claude di Anthropic, Mistral AI e Llama di Meta, in un mercato sempre più competitivo.
La polemica con OpenAI
Non poteva mancare una frecciata a OpenAI, azienda che Musk ha contribuito a fondare nel 2015 ma da cui si è poi allontanato. L’imprenditore ha accusato la società di aver tradito la sua missione originale, trasformandosi in un’azienda commerciale invece di rimanere open source e senza scopo di lucro.
“OpenAI doveva essere open source e senza scopo di lucro. Ora hanno cambiato nome in ‘closed for maximum profit AI‘”, ha dichiarato Musk, sottolineando il suo disaccordo con l’attuale direzione dell’azienda guidata da Sam Altman.
La polemica si è accesa ulteriormente quando Musk ha avanzato un’offerta da 90 miliardi di euro per acquisire la divisione no-profit di OpenAI. In risposta, Altman ha ironicamente rilanciato su X, proponendo di comprare il social network di Musk per 9 miliardi di euro.