Nell’anno 2002, in cui la rivoluzione delle telecomunicazioni e dell’informatica pervadono ormai ogni angolo del pianeta, assistiamo, nella democratica Unione Europea, ad un curioso caso in cui i videogiochi sono stati messi al bando, sia nei luoghi pubblici che privati e che vede, come Paese “protagonista”, la Grecia.
Tra lo sbigottimento e l’incredulità generale, la pena per i trasgressori varia dalla sanzione pecuniaria alla galera. Vietati persino i telefonini che includono questi “pericolosi software ludici”, e ciò vale anche per i turisti. La causa di questa legge-ditatura com’è stata definita da molti, sarebbe la crescita fuori controllo di scommesse illegali legate ai videogiochi.
La situazione nel paese greco è definita “di enorme gravità” e sembra anche che il caso finirà presto di fronte alla Corte Europea per violazione alle leggi del libero mercato ed ingiuste limitazioni della libertà personale. Aspettiamo con grande curiosità gli sviluppi del caso.
Fonti autevoli negano che si tratti della solita bufala di fine estate.