Amazon, Cisco, Google, Intel, Microsoft, Mozilla e Netflix hanno appena annunciato di aver siglato un’intesa per unire le forze e sviluppare assieme la prossima generazione di formati royalty-free, codec ed altre tecnologie per lo streaming multimediale.
Non accade spesso di vedere nomi del calibro di quelli citati riunirsi sotto un unico ombrello. Questa volta la posta in palio, tuttavia, è molto alta.
Lo sviluppo di uno standard, universalmente riconsciuto ed interoperabile che consenta di evitare il versamento di royalties a società terze è divantato un’esigenza sempre più pressante. La fruizione dei contenuti video attraverso la Rete sarà sempre più centrale: è quindi preciso intento di molti big dell’IT attrezzarsi per tempo ed evitare che poche realtà commerciali possano di fatto acquisire il monopolio sulla gestione delle licenze legate alle tecnologie per la distribuzione di contenuti multimediali. Un nome tra tutti? MPEG LA, azienda statunitense che sovrintende la concessione delle licenze per l’utilizzo altrui di standard come MPEG-2, MPEG-4 Part 2, IEEE 1394, VC-1, ATSC e H.264, quest’ultimo ancor’oggi largamente preferito, ad esempio, da Apple.
Come spiega Mozilla, l'”alleanza” appena costruita (si chiama Alliance for Open Media) ha come obiettivo primario non soltanto quello di mettere a fattor comune le soluzioni tecnogiche sino ad oggi sviluppate ma anche avviare verifiche legali (con particolare attenzione al tema dei brevetti) per lo sviluppo di un codec che possa davvero essere royalty-free e quindi svincolato da qualunque obbligo nei confronti di terzi.
Google (ne abbiamo parlato proprio ieri: VP10, il codec Google gestisce al meglio i video 4K) sta lavorando su VP9 e VP10, Mozilla su Daala mentre Cisco su Thor.
L’alleanza tra i “grandi nomi” dovrebbe partorire una soluzione che possa trarre il meglio dal lavoro svolto sino ad oggi in seno alle varie aziende.