Governo USA paragona siti di clonazione vocale IA a quelli di pirateria?

Siti di clonazione vocale IA? Negli Stati Uniti la RIAA si muove per paragonarli ai siti di pirateria: ecco cosa sta succedendo.

La Recording Industry Association of America (RIAA) comincia a considerare la clonazione vocale tramite sistemi IA una potenziale minaccia di violazione del copyright. A tal proposito, l’ente sta spingendo il governo degli Stati Uniti all’inclusione di tali piattaforme nella sua lista di controllo sulla pirateria.

In una presentazione al Rappresentante commerciale degli Stati Uniti (USTR), la RIAA ha chiesto al governo di includere questa categoria dei siti nel suo elenco annuale, in quanto per l’ente favorirebbe la contraffazione.

L’analisi dei mercati noti per la contraffazione e la pirateria spesso include aziende, app e siti Web per avvisare gli utenti di potenziali violazioni del copyright. Ad esempio, in questi documenti sono inclusi brand famosi come AliExpress, WeChat e The Pirate Bay, presenti nell’elenco ormai da anni.

La RIAA si muove contro siti di clonazione vocale IA

La RIAA, più nello specifico, ha chiamato in causa solo una società di questo settore, ovvero Voicify.AI. che fornisce modelli vocali di famosi artisti musicali come Ariana Grande, Taylor Swift e Kanye West.

L’organizzazione ritiene che il sito Web consenta agli utenti di copiare video di YouTube e sovrapporre agli stessi una traccia vocale. Per l’ente “Questa attività non autorizzata viola il diritto d’autore e il diritto alla pubblicità dell’artista della registrazione del suono“.

Nella nota, la RIAA ha poi aggiunto come “L’anno 2023 ha visto un’esplosione di servizi di clonazione vocale di intelligenza artificiale non autorizzati che violano non solo i diritti degli artisti le cui voci vengono clonate, ma anche i diritti di coloro che possiedono le registrazioni audio in ciascuna traccia musicale sottostante“.

Per l’associazione, fondata nel 1952 e con sede a Washington “La clonazione vocale dell’intelligenza artificiale ha portato a “un’esplosione di opere derivate non autorizzate“.

Anche se la RIAA teme che siti web come Voicify possano potenzialmente incoraggiare un uso non autorizzato della voce di qualcun altro, non è ancora chiaro come la legge tratterà l’argomento. La protezione della proprietà relativa alle sembianze di qualcuno, come volto, nome o voce, negli states varia da stato a stato.

Fonte: theverge.com

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