La notizia è di quelle “shock”: Google potrebbe abbandonare la Cina già dal prossimo 10 aprile. La fonte è “China Business News” che ha riferito di aver ottenuto quest’informazione da un dipendente di Google che preferisce restare anonimo. A Mountain View, almeno per il momento, le bocche sono cucite: anche se quanto riportato dalla testata cinese rispondesse al vero, non è chiaro quali saranno le decisioni che Google prenderà nell’immediato.
Non è dato sapere, infatti, se l’eventuale uscita dal Paese guidato da Hu Jintao implicherà sin da subito la chiusura del motore di ricerca con conseguente impossibilità di utilizzarlo entro il territorio cinese.
Sempre stando a “China Business News” l’annuncio ufficiale potrebbe arrivare, da parte di Google, già lunedì prossimo.
Nei giorni scorsi Pechino aveva lanciato un monito: Google dovrà continuare a rispettare le leggi cinesi anche se deciderà di andarsene. La televisione CCTV, intanto, ha dato voce alle paure di ventisette aziende partner di Google nell’ambito pubblicitario che svolgono le loro attività in Cina. Le società lamentano di rischiare il fallimento se Google deciderà di lasciare la Repubblica Popolare Cinese e denunciano poca chiarezza, da parte dei vertici di Mountain View, nei loro confronti.
I rapporti tra Google e Cina si erano rotti a cavallo tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2010 quando i responsabili del motore di ricerca denunciarono di essere stati vittima di sofisticati attacchi provenienti da Pechino. In quell’occasione Google si lamentò della censura cinese e dei filtri che è stata costretta ad applicare per rimuovere dalle SERP (le pagine dei risultati delle interrogazioni di ricerca) link considerati inadeguati dal governo.
Segnali che sembravano confermare il “commiato” di Google si erano avuti nelle scorse ore anche da parte del governo cinese che invitava ad recuperare i backup dei propri dati in vista di una possibile chiusura dei servizi della società fondata da Page e Brin. Alcuni famosi siti cinesi utilizzano infatti la casella di ricerca di Google nelle loro pagine: se il motore di ricerca divenisse presto non più accessibile, servizi simili cesserebbero di funzionare.
L’uscita di Google dalla Cina, che ormai sembra profilarsi all’orizzonte, lascerebbe spazio a Baidu, motore di ricerca “concorrente” che nella nazione orientale genera più traffico del motore “made-in-USA”. Si calcola che l’abbandono di Google metterebbe sul piatto una quota di mercato pari al 36% andando a rafforzare ulteriormente la supremazia di Baidu in ambito cinese.