Negli Stati Uniti la Google TV non ha per il momento riscosso il successo atteso dai responsabili di Mountain View. Gli utenti non sembrano essere particolarmente inclini ad abbracciare la proposta di Google con i principali broadcaster e network televisivi scesi in campo per ostacolare la visualizzazione in streaming dei loro contenuti sulla piattaforma della società di Larry Page e Sergey Brin. A complicare la situazione, la presenza di alcuni bug rimasti anche dopo la fase di testing del prodotto.
Non è stato un buon segno nemmeno la riduzione del prezzo, operata da Logitech, su “Revue” – un dispositivo (set-top box) capace di portare la Google TV su qualunque tipo di televisore -: il costo è passato da 249 a 99 dollari.
E se, come confermato dal presidente esecutivo di Google – Eric Schmidt – la Google TV dovrebbe comunque arrivare, a breve, sul territorio europeo, anche Apple potrebbe ben presto imboccare una strada simile.
Si sono fatte più insistenti, infatti, le indiscrezioni circa l’imminente presentazione, da parte di Apple, di una piattaforma per le TV digitali interamente basata sul sistema operativo iOS. Quella che è stata immediatamente battezzata “Apple TV” potrebbe arrivare, secondo l’analista Gene Munster, tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013.
Uno degli aspetti critici coi quali Apple dovrà misurarsi, è la fornitura, ai clienti, di un servizio in abbonamento per la fruizione dei contenuti: il nuovo dispositivo per la Apple TV, infatti, sarà chiamato a sostituire l’attuale set-top box dell’azienda della mela (commercializzato a 99 dollari) che già offre l’accesso a diverse applicazioni di terze parti (quali, ad esempio, Netflix, NBA e MLB).