Se ne parla poco, ma il suo dovere lo svolge molto bene. Si tratta di Google Traduttore, lo strumento di Big G in grado di tradurre testo, voce, immagini e siti web da una lingua all’altra. L’unica critica, se può essere definita tale, è la mancanza di alcune lingue meno conosciute. La situazione però è destinata a cambiare a breve, perché con l’aiuto dell’intelligenza artificiale è stato aggiunto il supporto a 110 nuove lingue.
Google Traduttore ora supporta 110 nuove lingue, compreso il cantonese: decisivo il contributo dell’AI
Tra le nuove lingue incluse nell’aggiornamento odierno c’è anche il cantonese, che in base a quanto dichiarato dal gigante di Mountain View è “da tempo una delle lingue più richieste per Google Translate”. Il cantonese è stato aggiunto solo ora perché “spesso si sovrappone al mandarino nella scrittura, ed è difficile raccogliere dati e addestrare modelli”. A proposito di modelli, l’aggiornamento di Translate è stato possibile grazie all’impiego di PaLM 2, che è stato in grado di “studiare” queste lingue e di riconoscere anche le più piccole differenze e variazioni tra quelle più simili tra loro.
L’obiettivo di Google è di aggiungere il supporto per almeno 1.000 lingue, che è un numero ben lontano dalle oltre 7.000 lingue parlate in tutto il mondo. Del resto le sfide non mancano, come quelle rappresentate dai dialetti regionali e dagli standard ortografici, ma con il contributo dell’intelligenza artificiale la strada non è così in salite come qualche anno fa. «Con l’avanzare della tecnologia e la continua collaborazione con linguisti esperti e madrelingua, nel tempo supporteremo ancora più varietà linguistiche e convenzioni ortografiche», scrive l’azienda nel post sul suo blog.
Non ci sono poi dubbi sul fatto che Big G utilizzerà il suo modello linguistico di grandi dimensioni, PaLM 2, per migliorare anche le traduzioni delle lingue già supportate. Non a caso, per quanto utile ed efficace sia oggi Google Translate, molti utenti preferiscono affidarsi a chatbot come ChatGPT per le traduzioni, reputandoli più precisi e aggiornati.