Il progetto Google Wave “scalda i motori”. La società di Mountain View ha iniziato a consentire l’interconnessione di server “Wave” privati con il server “Wave Sandbox” mantenuto da Google.
Google Wave mira a sviluppare uno strumento di comunicazione e collaborazione che integri, in un’unica soluzione, la possibilità di accesso e gestione simultanea della posta elettronica, dei social network, della messaggistica istantanea, dei “wiki”. La piattaforma è liberamente estensibile e pone pesantemente l’accento sull’aspetto collaborativo in tempo reale.
L’obiettivo di Google è quello di realizzare un sistema opensource che permetta agli sviluppatori di tutto il mondo di creare nuove estensioni. L’ufficio federale tedesco per la sicurezza dei dati ha già espresso qualche dubbio circa le implicazioni sulla privacy che potrebbe avere Google Wave: il colosso fondato da Larry Page e Sergey Brin, infatti, vedrà transitare tutte le informazioni degli utenti sui propri server. Va comunque sottolineato che la possibilità di allestire server Wave privati permetterà a qualunque azienda di controllare i propri dati evitandone la diffusione all’esterno.
Grazie ai server Wave, i vari interlocutori potranno lavorare in tempo reale sui medesimi documenti confrontandosi eventualmente sugli interventi da apportare.
Uno strumento come Wave può essere utilissimo in molteplici situazioni, sia in ambiente domestico che aziendale: dall’attività di organizzazione di eventi, viaggi, incontri alla stesura di progetti di gruppo; dalla condivisione di foto (con la possibilità di generare delle presentazioni) alla preparazione di un’agenda contenente note ed osservazioni; dal confronto su idee e lavori in corso d’opera sino, addirittura, ai giochi online.