Perché quell’e-mail è andata a finire nella cartella della posta indesiderata? Google, per tramite del suo ingegnere software Ela Czajka, ha spiegato di aver già implementato (ed appena varato) una nuova funzionalità del servizio Gmail che consentirà di stabilire le motivazioni per cui un messaggio di posta sia stato automaticamente bollato come spam.
Ogniqualvolta si accederà, dal browser web, alla cartella “Spam” di Google Gmail, una nota esplicativa chiarirà le motivazioni della classificazione di un messaggio come posta indesiderata. Google spiegherà se la valutazione è avvenuta sulla base di una precedente indicazione dell’utente o se siano stati i filtri utilizzati da Gmail a prendere la decisione in modo automatico. Non solo. Gmail visualizzerà un messaggio d’allerta, di colore rosso, qualora nell’e-mail indesiderata fossero presenti collegamenti facenti riferimento a risorse sospetti o ad oggetti malware.
Czajka ha fatto riferimento anche al “vademecum” sullo spam di Google che è stato aggiornato proprio in queste ore e che chiarisce il comportamento tenuto da Gmail nella gestione dei messaggi di posta i cui tratti sembrano essere sospetti.
Il nostro consiglio è comunque quello di tenere periodicamente d’occhio la cartella dello spam di Gmail indicando come “non-spam” tutti i messaggi di posta che non si ritengono posta indesiderata e sui quali potrebbe essersi registrato un “eccesso di zelo” da parte dei filtri di Google.