Nel caso antitrust che vede il Dipartimento della Giustizia statunitense contro Google è stato chiamato a testimoniare anche Satya Nadella, attuale CEO di Microsoft. Quest’ultimo, tra le altre cose, ha dichiarato che l’accordo tra Apple e Google non consente ad altri motori ricerca, Bing compreso, di competere. Essendo Google Search il motore di ricerca predefinito di Safari, è ormai la “normalità” per gli utenti Apple affidarsi al prodotto di Big G.
«Ti svegli, ti lavi i denti e fai una ricerca su Google», ha affermato Nadella, secondo cui quello di Google Search è un vero monopolio e che non c’è alcuna possibilità di scelta in questo mercato. Chi dice il contrario, dichiara il “falso”.
Google Search non ha rivali, anche grazie ad Apple: gli sforzi di Microsoft per rendere appetibile Bing sfruttando l’AI
Non è un mistero il fatto che Microsoft stia provando a rubare quote di mercato a Google arricchendo l’esperienza d’uso di Bing con le funzionalità AI (in collaborazione con OpenAI). L’ottimismo però non è ai massimi livelli, perché secondo Nadella il vantaggio distributivo di Google non sembra destinato a ridursi.
Il CEO di Microsoft ha fornito la sua opinione anche sul sopracitato accordo tra Apple e Google. La partnership, secondo Nadella, è certamente favorevole economicamente per il gigante di Cupertino, ma c’è anche altro: Apple teme infatti Google, e non averlo come alleato potrebbe essere un problema. Big G ha dalla sua una serie di servizi popolari come Gmail e YouTube e potrebbe sfruttarli per promuovere a più non posso l’installazione di Chrome a danno di Safari. È questa paura, spiega Nadella, a tenere insieme Apple e Google più di ogni altra cosa.
Stringere un simile accordo (con Apple) sarebbe per Microsoft “un punto di svolta”. Nadella ha dichiarato che la sua azienda sarebbe pronta a concedere al colosso di Cupertino ogni vantaggio economico in caso di passaggio a Bing e sarebbe anche disposta a nascondere il marchio nei motori di ricerca su iPhone, iPad e Mac e a rispettare qualsiasi volontà di Apple in materia di privacy.
Più ricerche si tradurrebbero in più dati che il team di Bing potrebbe utilizzare per migliorare il motore di ricerca. Questo porterebbe ad una maggiore attenzione degli inserzionisti e, soprattutto, al raggiungimento della qualità oggi garantita da Google Search. Nadella ha quindi confermato che oggi Bing non è allo stesso livello del rivale e che la situazione potrebbe restare invariata per molto tempo.