È praticamente incalcolabile il numero di font di carattere oggi disponibili. Utenti privati e professionisti hanno a disposizione un serbatoio infinito di stili applicabili: sul Web, nelle realizzazione grafiche, all’interno dei documenti. Qualche volta risulta addirittura complicato riconoscere un font in modo da cercarlo online e usarlo nelle proprie lavorazioni.
Per non incorrere in problemi legali, è inoltre sempre bene verificare la licenza con la quale i font sono distribuiti: i tipi di carattere utilizzabili liberamente in Word, nei PDF e negli altri documenti sono un sottoinsieme, dal quale è però possibile attingere a piene mani.
Adesso il motore di ricerca Google Search ha introdotto una sorta di easter egg: inserendo delle semplici parole chiave, è possibile ottenere un’anteprima in tempo reale della resa di molti font.
Come provare i font di carattere con una ricerca su Google Search
Puntate il browser sulla home page di Google quindi digitate times new roman
e premete Invio (o cliccate sull’icona Cerca della lente d’ingrandimento).
La pagina dei risultati di ricerca apparirà istantaneamente utilizzando il carattere Times New Roman.
La stessa cosa accade se provate a digitare Roboto
o altri nomi di tipi di caratteri.
Il motore di ricerca della società fondata da Larry Page e Sergey Brin non si limita ai Google Fonts. Anzi, gran parte dei font che fanno parte della “raccolta” proposta e aggiornata da Google, ampiamente usata nelle pagine Web, non sono utilizzati per mostrare un’anteprima nelle SERP (Search Engine Results Pages).
Non ha inoltre alcuna valenza l’insieme di caratteri installato sul dispositivo locale. Se si digita il nome di un font presente tra quelli utilizzati sul sistema (in Windows, cartella c:\windows\fonts
), è facile verificare come Google Search ne “conosca” alcuni mentre ne ignori altri.
Nella casella di ricerca di Google, provate a scrivere Verdana font, Calibri font, Comic Sans, Open Sans e Impact: in tutti i casi, il motore ne visualizzerà l’anteprima usando le SERP come una sorta di “banco di prova”.
Potete fare anche voi dei test e inserire altri nomi di tipi di carattere più o meno famosi: in generale è sempre bene specificare “font“, dopo il nome del carattere. In alcuni frangenti, infatti, Google Search non sembra “capire” che l’utente sta cercando proprio un font e non cambia di conseguenza lo stile dei risultati proposti.