Tra i vari giganti della tecnologia che stanno puntando sull’intelligenza artificiale, c’è anche Google. E proprio Big G ha annunciato in queste ore di aver lavorato ad alcune migliorie per la Search Generative Experience (SGE), ponendo come esempi i risultati relativi a viaggi e acquisti. Rispetto a quanto mostrato alla conferenza Google I/O di maggio, c’è qualche novità da segnalare.
Google integra l’intelligenza artificiale nei risultati di ricerca: ecco come cambia l’esperienza utente
I risultati delle ricerche ora sono più ricchi, con recensioni degli utenti, immagini e informazioni sul prodotto all’interno della sezione posizionata nella parte alta dell’interfaccia. Di conseguenza, per gli utenti avviene tutto in modo più istantaneo: non è più necessario consultare altri link e cliccare su collegamenti esterni, le informazioni principali di cui si ha bisogno sono poste in primo piano, in formato ridotto. Per dirla in breve: tutto (o quasi) e subito.
Ad oggi sono pochissimi gli utenti che hanno già avuto la possibilità di provare la Search Generative Experience, essendo questa una funzionalità limitata a coloro che hanno accesso a Labs, la piattaforma per provare novità ancora in fase di sviluppo. Ma a prescindere da questo particolare, l’upgrade annunciato da Google in merito potrebbe essere inteso come il primo passo verso un rivoluzionario modo di effettuare ricerche online.
Di tutta questa situazione, ci sono alcuni aspetti negativi per gli editori. Un portavoce di Google ha affermato che la priorità resterà quella di inviare traffico agli editori, ma in realtà tutto dipende dagli utenti. Se le informazioni sono tutte lì, a portata di un singolo clic/tap, perché approfondire?
L’impatto sull’attività degli editori è dunque una questione da considerare. A tal proposito, Rany Ng, VP di Google Search, ha spiegato che la SGE sfrutterà i sistemi di classificazione di Google per consigliare i contenuti degli editori che già oggi vengono proposti. «Durante la progettazione della SGE abbiamo prestato molta attenzione a come mettere più in primo piano i contenuti degli editori», ha affermato Ng. Lo stesso ha poi sottolineato che la Search Generative Experience è da intendersi ancora come un esperimento e che sarà ascoltato il feedback degli utenti e delle parti interessate, quindi anche inserzionisti ed editori.