La guerra agli URL è iniziata. Da tempo, gran parte dei browser web eliminano – dalla barra degli indirizzi – il riferimento al protocollo http (http://
). Un’informazione ormai superflua che può essere rimossa senza problemi (è il caso di Firefox e Chrome).
Altri browser, come Opera, eliminano gli eventuali parametri presenti nell’indirizzo mentre Safari per iOS mostra solo i nomi a dominio.
Adesso Google avrebbe in programma di eliminare gli URL dalle pagine dei risultati delle ricerche. Sotto al titolo di ciascuna pagina potrebbe comparire, quindi, non più l’indirizzo corrispondente ma il nome del sito che ha prodotto quello specifico contenuto.
Perché tanta crudeltà nei confronti degli URL? Se, nel caso dei browser, l’obiettivo è quello di ridurre lo spazio occupato da informazioni che possono essere ritenute superflue, l’idea di far sparire gli indirizzi web dalle pagine SERP del motore di ricerca appare davvero controproducente.
Probabilmente una fetta di utenti valuta gli URL come qualcosa di complesso, di difficilmente intellegibile. Eppure, da quando sono nate le directory prima e i motori di ricerca poi, gli URL rappresentano un’informazione utilissima per capire dove si sta puntando il browser.
Si prenda in esame quest’esempio. Senza gli URL appare più difficile stabilire le differenze tra un link e l’altro. Un utente meno distratto, molto probabilmente, si accorgerà che il link centrale non porta direttamente alla pagina di login su Facebook ma alla guida in linea.
Però, cosa c’è di differente tra il primo ed il terzo link? Difficile dirlo, soprattutto se si pensa che i tre stessi risultati verrebbero oggi visualizzati così.
L’auspicio è che Google non imbocchi una strada che, secondo noi, potrebbe portare più svantaggi che reali benefici.