In queste ore Google è protagonista a tutto tondo. Accanto alle novità direttamente provenienti dal palco di Google I/O, la società statunitense sta sfruttando l’interesse nei confronti dell’evento californiano per sottoporre all’attenzione di utenti e sviluppatori diverse novità.
I tecnici della società fondata dal duo Page-Brin hanno presentato le nuove Gmail API, insieme di procedure – messe a disposizione dei programmatori – per interagire con il funzionamento del servizio Gmail dalle applicazioni sviluppate in proprio.
Com’è noto, qualunque casella di posta Gmail può essere gestita via web – dal browser – oppure da un client e-mail che supporti i protocolli POP3 od IMAP. Nel caso di POP3 c’è poco da gestire: le e-mail vengono semplicemente scaricate in locale su richiesta dell’utente.
Affidandosi al protocollo IMAP (previa attivazione dello stesso nelle impostazioni di Gmail), il servizio di Google tiene traccia delle modifiche apportate alla posta in arrivo, la riorganizzazione dei messaggi in cartelle e sottocartelle, l’apposizione o la rimozione delle etichette, lo stato di ciascuna e-mail (letta o non letta) e così via.
All’argomento abbiamo dedicato, in passato, diversi articoli: Configurare Gmail ed usare l’account al meglio; Scaricare la posta da più computer o dispositivi senza perdere i messaggi; Trasferire e-mail da un account all’altro via IMAP.
Utilizzando Google Apps Script era ed è possibile interagire con tutti i servizi della galassia Google, Gmail compreso, predisponendo l’invio automatico di e-mail, l’impostazione di etichette, l’innesco di determinate azioni in risposta a specifici eventi e così via. Abbiamo citato possibili esempi nell’articolo Script Gmail: automatizzare la gestione della posta elettronica.
Le nuove API per Google Gmail, invece, sono pensate per essere sfruttare da app esterne e non quindi in seno ai servizi di Google. L’idea, secondo i tecnici della società statunitense, è quella di offrire uno strumento più agile e performante rispetto all’impiego del protocollo IMAP.
Dopo la fase di autenticazione, effettuata utilizzando il protocollo OAuth 2.0, tutte le comunicazioni fra i server di Google e l’applicazione client viaggieranno via HTTPS.
La gamma delle possibilità d’intervento è abbastanza ampia ed include la lettura, il backup e l’indicizzazione della posta Gmail, l’aggiunta o la rimozione di etichette, l’invio programmatico dei messaggi.
Le informazioni per iniziare a sviluppare un’app che sfrutti le nuove API di Gmail sono state pubblicate in questa pagina.