Google punta sui pagamenti elettronici con Softcard?

Google non vuol perdere un'occasione e si prepara sfidare Apple giocando sul suo stesso terreno.
Google punta sui pagamenti elettronici con Softcard?

Google non vuol perdere un’occasione e si prepara sfidare Apple giocando sul suo stesso terreno. La società fondata da Larry Page e Sergey Brin sarebbe al lavoro per chiudere un’importante acquisizione, quella di Softcard, azienda specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici attraverso l’utilizzo del chip NFC (Near Field Communication).

Trasformare lo smartphone in una sorta di borsellino elettronico, utilizzabile per pagare qualunque bene e servizio senza mai metter mano al portafogli e senza usare alcuna carta, è l’obiettivo di numerosi player. Apple Pay è ad esempio la soluzione che la società della Mela ha recentemente proposto ai possessori dei suoi nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus.

Google vuole rendere i pagamenti via NFC alla portata di tutti non limitando l’uso del servizio ad una ristretta schiera di terminali (come sta facendo invece, per ora, Apple con il suo “Pay”: NFC su iPhone 6 utilizzabile solo con Apple Pay).

La società di Mountain View, quindi, vuole estendere le funzionalità del suo Google Wallet legandolo a doppio filo coi servizi di Softcard. In questo modo, gli utenti di smartphone dotati di chip NFC potranno effettuare pagamenti elettronici in tutta comodità, senza alcun vincolo. Il sistema di Softcard è utilizzato in circa 200.000 punti vendita statunitensi.

L’acquisizione, però, potrebbe risultare cruciale per Google anche in tema di brevetti: Softcard, infatti, dispone di un tesoretto di tutto rispetto; brevetti facenti riferimento a tecnologie messe a punto in collaborazione con diversi operatori di telefonia mobile. Inserire nel proprio portafoglio una realtà come Softcard, consentirebbe a Google di fare la voce grossa nei confronti di Apple presentandosi allo stesso tempo in maniera più efficace agli occhi dell’utenza.

L’acquisto di Softcard da parte di Google non è stato ancora confermato: fonti vicine all’azienda parlerebbero di un accordo del valore di circa 50 milioni di dollari.

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