Il motore di ricerca di Google è un cantiere aperto, almeno per ciò che riguarda gli algoritmi utilizzati per l’indicizzazione e l’ordinamento dei risultati proposti agli utenti in risposta a qualunque genere di interrogazione.
Il gigante di Mountain View, secondo quanto rivelato, starebbe implementando un meccanismo che renda le SERP foriere non soltanto di link facenti riferimento ad argomenti pertinenti ma anche a pagine il più possibile “fresche”. Una strategia, questa, che secondo gli analisti potrebbe essere determinata dal desiderio di Google di mantenere una costante leadership nei confronti dei principali rivali quali Microsoft Bing e Yahoo.
“Se introduco la parola “olimpiadi” nel motore di ricerca, probabilmente ciò che desidero sono le informazioni circa la prossima edizione dell’evento sportivo e non sull’edizione del 1900“, ha osservato Amit Singhal (Google) sul blog ufficiale dell’azienda.
Secondo quanto riferito, la modifica in procinto d’essere applicata dovrebbe riguardare circa il 35% di tutte le ricerche che quotidinamente vengono effettuate utilizzando Google. “Google Search utilizza un algoritmo rinnovato, studiato per offrire agli utenti i risultati più aggiornati cosicché digitando “olimpiadi” senza indicare 2012, si troverà immediatamente che cosa si sta cercando“, ha aggiunto Singhal.
Come spiega l’esperto, il nuovo algoritmo sarà in grado di discernere quando è necessario esporre le informazioni più aggiornate agli utenti e quando invece è possibile ripiegare su un approccio più tradizionale. Una ricetta culinaria, ad esempio, resta pressoché invariata nel tempo ed, in questo caso, in vi sarebbero benefici utilizzando l’algoritmo in fase di lancio.
Le informazioni, grazie alla rete Internet, si muovono oggi ad una velocità incredibile: è possibile che, a seconda della ricerca, il motore di Google debba interagire con contenuti che cambiano nel giro di settimane, giorni od anche minuti. Singhal spiega che per raggiungere gli obiettivi attesi, i tecnici di Google hanno dovuto completare il sistema di indicizzazione conosciuto con l’appellativo di “Caffeine“. Il lavoro è stato terminato lo scorso anno e grazie a tale strumento Google possiede oggi le risorse per indicizzare rapidamente tutti i contenuti, aggiunge l’esperto nell’analisi pubblicata a questo indirizzo.