È Google stessa a definire il nuovo servizio Drive una sorta di “mostro di Loch Ness“, della serie tutti ne parlano, tutti ne hanno avvistato dei segni ma nessuno l’ha visto veramente. Già nel primo pomeriggio avevamo dato notizia di alcuni indizi che suggerivano un imminente lancio del servizio Google Drive. Adesso la società di Mountain View comunica ufficialmente: “l’attesa è finita” e palesa tutte le carte.
Drive viene definito come il punto di arrivo di un lungo percorso iniziato nel 2006 con il lancio di Google Docs (“Google Documenti“, in italiano) dopo l’acquisizione del word processor interamente fruibile da browser web chiamato “Writely“. Nel 2010 – già allora si ipotizzò il lancio di un hard disk virtuale “in the cloud” targato Google – il colosso fondato dal duo Larry Page – Sergey Brin ha reso possibile il caricamento di qualsiasi tipo di file in Google Docs. Drive è il passo successivo che spinge Google ancora più avanti e che proietta l’azienda in un mercato nuovo, sinora dominato da società che ora diventano concorrenti dirette.
Il nuovo servizio Google Drive è stato progettato con l’obiettivo di integrarsi strettamente con la suite Google Docs senza provocare alcun “mal di testa” all’utente: non ci saranno quindi modifiche sostanziali nelle Apps. Chiunque possegga un account Google avrà a disposizione, a titolo gratuito, 5 GB di spazio “sulla nuvola” ossia in hosting sui server di Mountain View. Tale quantitativo di spazio potrà essere liberamente utilizzato per salvarvi file, documenti, foto, video e così via.
Il materiale caricato sull’hard disk virtuale di Google potrà essere riutilizzato e condiviso da qualunque luogo: si potrà utilizzare o un normale browser web, su qualunque sistema operativo, l’apposito software client per Windows e Mac OS X oppure l’applicazione per il mondo “mobile” che nel caso di Android è già proposta a questo indirizzo su Google Play. I tecnici dell’azienda guidata da Larry Page confermano che la versione dell’applicazione Drive per i dispositivi Apple iOS non è al momento disponibile ma assicurano che lo sarà a breve.
Stando a quanto rivelato, sarebbero state anche ampiamente ottimizzate le tecnologie per il riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) già precedentemente integrate in Google Docs: Drive permetterà di avviare, in modo diretto, il riconoscimento di un testo trasmesso sotto forma di immagine acquisita, ad esempio, mediante lo scanner.
Gli utenti di Google Drive potranno decidere, in qualunque momento, di aggiornare il proprio account: dietro il versamento di un canone mensile pari a 2,49 dollari al mese si potranno ottenere 25 GB di spazio (100 GB con 4,99 dollari mensili ed, addirittura, 1 TB per 49,99 dollari al mese). Per gli utenti aziendali più facoltosi, l’unico limite potrebbe essere – almeno per ora – la soglia dei 16 Terabyte di spazio.
Google Drive può essere immediatamente provato collegandosi con questa pagina ed effettuando il login al proprio account. Va precisato che la società di Mountain View sta aggiornando in queste ore tutti gli account utente: non dovrebbero esserci limitazioni sulla base della nazione ma potrebbe passare qualche ora o trascorrere qualche giorno affinché si possa iniziare ad usare Drive.
Consigliamo di effettuare il login all’apposito indirizzo e richiedere l’invio di una comunicazione via e-mail (pulsante “Inviami una notifica“) non appena tutto sarà pronto.
Come spiega Google in questa pagina, qualora foste tra i fortunati che hanno titolo per utilizzare Drive sin da subito, collegandovi con la home page del servizio dovreste immediatamente notare la presenza del pulsante Inizia con 5 GB di spazio gratuito.