A metà maggio scorso, Google aveva presentato il suo “Knowledge Graph“, un ambizioso progetto che – parte integrante del motore di ricerca di Mountain View – sfrutta un ricchissimo database per tessere relazioni fra i vari termini cercati. Nell’archivio utilizzato da “Knowledge Graph” ci sono già più di 500 milioni di persone, più o meno famose, e 3,5 miliardi di attributi che le riguardano e di collegamenti reciproci. Come avevamo evidenziato nell’articolo Google migliora le ricerche con il “Knowledge Graph”, la nuova caratteristica del motore di ricerca (per il momento appannaggio degli utenti anglofoni) porta ad ottenere risultati più pertinenti. Il motore di ricerca diventa più intelligente riuscendo a separare i diversi possibili utilizzi di una stessa parola e a mostrare le informazioni correlate potenzialmente più rilevanti per l’utente.
I tecnici di Google hanno poi fatto in modo che qualunque utente registrato e correntemente loggato possa effettuare delle ricerche all’interno delle sue informazioni personali (ad esempio all’interno della posta elettronica). Dalla pagina principale del motore, gli utenti potranno individuare i dati d’interesse non soltanto sul web ma tra quelli conservati nei vari servizi di Google (GMail, Docs, Drive,…).
La società fondata da Larry Page e Sergey Brin torna, ancora una volta, a sfidare Apple. Google ha infatti presentato in anteprima una funzionalità che ricorda il funzionamento dell’assistente digitale Siri e che consente di avviare ricerche in Rete ed ottenere risposte istantanee.
Selezionando, sullo smartphone, un’apposita icona, il software di Google si porrà in ascolto avviando in riconoscimento vocale. Una volta interpretate le parole dell’utente, il programma reagirà proponendo informazioni utili e risultati tratti dal motore di ricerca.
Amit Singhal, uno dei più noti ingegneri di Google, spiega che la funzionalità è disponibile da alcune settimane per gli utenti Android ma lo sarà presto anche per chi usa iPhone ed iPad.