Samsung sembra condannare, nemmeno così velatamente, la nota pratica del sideloading, Google invece decide di tendere una mano agli utenti che la utilizzano. Sì perché secondo le ultime notizie, presto il Play Store consentirà di aggiornare anche le applicazioni che sono state installate sullo smartphone o sul tablet senza passare dal negozio digitale di Big G.
Le app scaricate da fonti di terze parti potranno essere aggiornate anche tramite il Google Play Store
Questa nuova funzionalità, chiamata semplicemente “Update from Play“, è stata scoperta dalla redazione di Android Authority, dopo aver eseguito una approfondita analisi della versione 42.0.18 dell’app Play Store.
Una volta disponibile, consentirà agli utenti di scaricare aggiornamenti da una fonte più che affidabile, ma alcuni sicuramente eviteranno di utilizzarla. E il motivo è molto semplice: un aggiornamento, soprattutto se scaricato dal Play Store, potrebbe completamente annullare quei “vantaggi” che portano con sé applicazioni cucinate a dovere, come quelle che permettono di ascoltare musica in streaming su note piattaforme senza però sottoscrivere un abbonamento. Applicazioni che noi, per ovvi motivi, invitiamo a non scaricare.
Come mostrato nello screenshot riportato di seguito, nell’elenco dell’applicazioni verrà mostrato anche il seguente avviso: «L’app installata sul tuo dispositivo non proviene da Google Play. Puoi aggiornare l’app dalla fonte originale o da Google Play».
Nonostante venga condannato da Apple (che per mesi ha battagliato con la Commissione Europea per non concedere spazio su iOS agli store di terze parti), il sideloading non è da demonizzare. Ci sono tante fonti totalmente affidabili da cui scaricare applicazioni, ma il problema della pericolosità di questa soluzione – come più volte sottolineato proprio da Apple – è comunque reale, perché non tutti agiscono in modo consapevole.
Alcuni utenti, soprattutto quelli meno esperti, potrebbero facilmente cadere in qualche trappola e installare sul proprio smartphone delle applicazioni all’apparenza innocue, ma che in realtà possono creare danni non indifferenti (furto di dati personali e così via).