L’assistente digitale “Google Now” starebbe per sbarcare anche su Windows e su Chrome OS. Ad affermarlo è il ricercatore francese François Beaufort, da sempre molto attento alle evoluzioni del browser Google Chrome. Diretto rivale di Apple Siri, Google Now può contare su un patrimonio di inestimabile valore: il motore di ricerca della società di Larry Page e Sergey Brin. Oltre alle funzionalità di riconoscimento vocale, Google Now integra alcuni algoritmi che rendono il dispositivo mobile più intelligente e capace di stabilire a quali informazioni l’utente può essere di volta in volta interessato. Rispetto a Google Search, applicazione che consente di cercare delle parole chiave sul motore di ricerca senza la necessità di digitarle manualmente (si sfrutta il riconoscimento della voce dell’utente), Now compie un ulteriore passo in avanti presentandosi come un assistente digitale in grado di riconoscere quesiti posti utilizzando il linguaggio naturale.
Beaufort ha scoperto che l’ultima build di Chromium, browser web opensource da cui viene fatto derivare Chrome, contiene il codice in grado di attivare, su richiesta dell’utente, l’assistente digitale Google Now. Basta infatti scrivere, nella barra degli indirizzi del browser, chrome://flags
per scoprire un esplicito riferimento a Google Now.
“Purtroppo“, osserva però Beaufort sulla sua pagina Google Plus, “non è ancora possibile mettere alla prova Google Now perché mancano tutti i riferimenti all’URL, sui server di Google, incaricato per la gestione delle richieste proveniente dall’assistente digitale“.
Google Now sembra però in procinto di arrivare, a questo punto, anche sulla piattaforma Windows così come sui dispositivi mobili Chrome OS: utilizzando il linguaggio naturale si potranno ottenere indicazioni sullo stato del traffico, sui percorsi da seguire, sulle previsioni del tempo, sui risultati degli incontri sportivi, sui film in programmazione al cinema, sui bar, i locali e i migliori ristoranti nelle vicinanze, sugli orari del trasporto pubblico e così via.
Now farà certamente la parte del leone nei nuovi occhiali per la realtà aumentata di Google (progetto “Glass”; vedere Realtà aumentata: Google Glass sulla rampa di lancio) ma ciò a cui stiamo assistendo è una continua ottimizzazione del servizio che va ben oltre una ridotta schiera di device mobili.
Il supporto della lingua italiana, per quanto riguarda “Now”, è ancora scarso – tutte le funzionalità appannaggio degli utenti anglofoni sono ad oggi inutilizzabili – ma lo scenario potrebbe a questo punto essere destinato a mutare rapidamente. Un primo segnale potrebbe essere l’attivazione, avvenuta a dicembre scorso, del “Knowledge Graph” anche sulla versione italiana del motore di ricerca di Google (Ricerche più efficaci con il Knowledge Graph italiano): la tecnologia di Google che consente di stabilire rapidamente tutte le principali relazioni fra oggetti, luoghi, eventi e persone costituisce l’infrastruttura di base per il corretto funzionamento di “Now”.