Nel 2013 la Germania aveva deciso di accogliere le richieste avanzate da alcuni gruppi editoriali tedeschi obbligando Google ad astenersi dall’utilizzo dei cosiddetti snippet ovvero di interrompere la pubblicazione di brevi estratti degli altrui contenuti sui suoi servizi, motore di ricerca compreso.
i gruppi editoriali tedeschi coinvolti nella vertenza contro Google hanno fatto presente di aver richiesto all’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin un risarcimento danni pari a circa un miliardo di euro a fronte della presunta violazione del diritto d’autore.
Simili istanze sono state fatte proprie anche nelle recenti disposizioni a tutela del copyright approvate in sede Europea. Nell’articolo La link tax ovvero la fantasiosa manovra per far pagare Google farà un buco nell’acqua abbiamo però voluto fare presente come la richiesta di un obolo a Google a fronte della pubblicazione di link verso le proprie pagine web sia assurdo è assolutamente controproducente. Una mossa Secondo noi profondamente sbagliata capace di impattare significativamente, in negativo, sulla visibilità dei propri siti web e in definitiva di ridurre i ricavi.
I giudici della Corte di Giustizia hanno però appena stabilito che esecutivo dell’Unione Europea non è stato correttamente informato sul contenuto del regolamento tecnico abbracciato dalla Germania. “La disposizione tedesca che vieta ai motori di ricerca su Internet di utilizzare snippet cioè estratti di pagine web senza l’autorizzazione dell’editore deve essere ignorata in assenza di una notifica preventiva alla Commissione“, è la conclusione della risoluzione appena pubblicata.
Si tratta quindi di una prima vittoria legale per Google anche se i giudici non stanno affermando che l’utilizzo dei contenuti in estratto sui motori di ricerca e sugli altri servizi non possa essere messo fuori legge quanto piuttosto che un qualunque Paese membro dell’Unione non può e non deve assumere decisioni delicate in totale autonomia, soprattutto quando esse possano impattare sulla libera circolazione delle informazioni, sulla libertà di espressione, sui servizi utilizzati da milioni di cittadini e sul business delle singole imprese.
Google aveva in precedenza fatto presente che la maggior parte degli editori tedeschi ha esplicitamente permesso all’azienda di Mountain View di accedere in anteprima ai contenuti non a pagamento beneficiando della visibilità e del traffico in ingresso veicolato proprio dai servizi di Google.
Per coloro che non desiderano che i propri contenuti vengano indicizzati (e quindi estratti sotto forma di snippet), lo ricordiamo, basta ricorrere all’utilizzo del file robots.txt
(vedere questa pagina). Gli stessi editori che hanno intentato una vertenza nei confronti di Google, al calar del traffico e dei profitti, si accorgeranno in breve tempo di quanto le loro pretese siano del tutto fuori luogo.
Il Ministero della Giustizia tedesco, da parte sua, ha dichiarato che esaminerà la sentenza della Corte europea e presenterà un progetto di legge per attuare le nuove disposizioni.